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Ciclismo, Mondiali 2019: Edoardo Affini e Filippo Ganna, due mine vaganti per l’Italia. Gli obiettivi di due giovani in ascesa

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Domani, nello Yorkshire, si svolgerà la cronometro iridata dedicata ai professionisti. L’Italia, sul podio solo due volte nella storia di questa prova, nel 1994 con Andrea Chiurato e nel 2015 con Adriano Malori, entrambi secondi, in quest’occasione può finalmente sognare in grande dato che a rappresentarla ci sono due dei migliori cronoman in circolazione, entrambi, oltretutto, giovanissimi (tutti e due classe ’96), vale a dire Filippo Ganna ed Edoardo Affini.

I due hanno già tenuto alto l’onore del Bel Paese agli Europei di specialità. Affini, in quell’occasione, fu 3° a 21″ da Evenepoel mentre Ganna 6° a 22″. Successivamente si sono messi in luce anche nella prova contro il tempo del BinckBanck Tour. Ganna primo e Affini secondo a 5″. Specialisti del calibro di Jos Van Emden, Stefan Kung, Bob Jungels e Mads Pedersen sono arrivati tutti abbondantemente dietro.

Edoardo, oltretutto, ha vinto la prima crono in carriera tra i pro, lui che tra gli U23 era stato campione europeo di specialità, due settimane fa al Tour of Britain. In quest’occasione il parmense è riuscito a battere buoni interpreti delle corse contro il tempo come Sebastian Langeveld, Dylan Van Baarle, Luke Durbridge, Alex Dowsett e il già citato Jos Van Emden.

Una medaglia, dunque, pare essere un obiettivo concreto per entrambi. L’unico scoglio per i due azzurri sembra la distanza. Infatti, la crono iridata si terrà su un tracciato di 54 km, ad oggi una lunghezza totalmente sconosciuta ai due alfieri italiani. Ci sarà da fare, dunque, uno sforzo a cui Edoardo e Filippo non sono particolarmente abituati e per entrambi sarà di fondamentale importanza gestire nella maniera corretta le energie, evitando di spegnersi col passare dei km.

Andando a vedere i precedenti, Ganna ha un incoraggiante 9° posto, da neoprofessionista, nel Campionato Europeo di specialità del 2017, il quale misurava 46 km. L’anno scorso, a Glasgow, fu, invece, 12°, ma l’impressione è che con il passaggio al Team Ineos sia riuscito a elevare ulteriormente il suo livello. Non a caso, quest’anno ha vinto il Campionato Italiano a cronometro, lungo 35 km, battendo per pochi centesimi un altro ottimo specialista come Alberto Bettiol.

Affini, il quale, peraltro, quel giorno fu 4° a 31″ da Filippo, non si è, invece, mai cimentato in cronometro di 40 o più km. Nel 2017, da U23, fece, però, due crono over 30 km, al Campionato Europeo e al Campionato del Mondo di specialità. I risultati sono un 4° posto, a 32″ da Kasper Asgreen, nel primo e un 8° posto, a 1’35” da Mikkel Bjerg, nel secondo. Essi ci dicono che Edoardo, comunque, non è particolarmente allergico alle lunghe distanze. Questo, unito ai grandi miglioramenti fatti da Affini negli ultimi due anni (molti dei corridori che lo batterono in quelle occasioni ora non sono neanche lontanamente al suo livello), ci fa pensare che potrebbe fare un’ottima prova nonostante l’inesperienza.

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Foto: LaPresse

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