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Basket, Mondiali 2019: Italia verso la Serbia con fiducia dopo le risposte positive contro Filippine e Angola

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Si avvicina lo scontro che può decidere molti destini dell’Italia ai Mondiali di Cina 2019. La Nazionale di Meo Sacchetti è attesa, domani, dallo scontro con la Serbia che determinerà la prima in classifica del girone D.

Per gli uomini in azzurro, dopo le vittorie con Filippine e Angola, c’è una maggiore fiducia rispetto a quanto emerso in una preparazione che non è stata delle più semplici: le sei sconfitte in fila, e soprattutto l’ultima con la Nuova Zelanda, avevano fatto temere in vista dell’esordio, e invece proprio la sfida con i Tall Blacks si è rivelata, più che altro, una giornata storta in mezzo ad altri segnali positivi arrivati precedentemente.

Gli azzurri hanno fatto di certo il loro, ma l’hanno fatto bene, piegando le due sfide al loro volere fin dall’inizio, una volta appurato che nelle Filippine oltre Andray Blatche c’era ben poco e l’Angola non risultava molto migliore, con Yanick Moreira, Leonel Paulo e Carlos Morais unici in grado di realizzare con continuità. Troppa la differenza di qualità tra la nostra Nazionale e le due squadre che, a conti fatti, si sono rivelate tra le meno temibili del girone, in contrasto con quanto visto anche solo nell’ultima rassegna iridata, dalla quale però va detto che sono cambiate tante cose, essendo passati ben cinque anni invece dei canonici quattro.

L’Italia si avvia ad affrontare la Serbia sapendo che non è favorita, e sono davvero in pochi a chiederle una vittoria. Tuttavia, per quel che può contare la già citata preparazione, si sono viste due facce azzurre contro la formazione di Sasha Djordjevic. La prima è quella di Atene, senza altri giocatori NBA che Belinelli, ed è una versione che ha sofferto enormemente contro Nikola Jokic e compagni. L’altra, con i due uomini d’America insieme e Datome a fare da supporto in quel di Shenyang, ha dimostrato semplicemente una cosa: c’è un enorme bisogno degli uomini più talentuosi del gruppo, perché sono la chiave per poter alzare la voce in questa rassegna iridata.

Questo Sacchetti lo sa, così come sa che i due punti per tentare l’approdo ai quarti di finale vanno presi tra Serbia e Spagna. Gli iberici, tra le maggiori vittime di defezioni per questi Mondiali, non sembrano ancora aver trovato un preciso filo conduttore, se non altro perché ai 49 punti rifilati alla Turchia hanno fatto seguito i 10 a Porto Rico, tenuto in partita dal desolante 4/30 da tre punti degli uomini di Sergio Scariolo. Devono, in altre parole, chiarire la loro vera identità, e se il girone D dovesse terminare con l’Italia seconda potrebbero dover arrivare a debuttare con gli azzurri nello scontro che può essere decisivo per i quarti.

C’è uno strano senso degli opposti nei confronti Italia-Serbia e Italia-Spagna nelle ultime edizioni degli Europei: dal 2011 gli azzurri sono a zero vittorie su quattro gare contro la selezione balcanica, mentre con gli iberici sono arrivate le vittorie nel 2013 e 2015, senza ovviamente andare a ripescare storie antiche, che con questi Mondiali e con i roster attuali ben poco c’entrano. Forse è un segnale o forse no, ma è possibile che più di qualcuno possa averci fatto caso.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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