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Atletica, Mondiali 2019: Yemaneberhan Crippa lancia la difficile sfida all’Africa

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Sgombrare subito il campo da dubbi è doveroso: una medaglia di Yeman Crippa ai Mondiali di Doha avrebbe quasi del miracoloso: l’obiettivo, per il bronzo europeo dello scorso anno, soprattutto nei 10.000 che sono la sua gara prediletta è quello di centrare un posto fra i primi dieci, magari da primi otto per provare ad innalzare il bottino dei cosiddetti “finalisti” azzurri che potrebbe essere il fiore all’occhiello di una spedizione italiana con tante carte da giocare per le finali e oggettivamente pochine da medaglia.

Crippa ha dimostrato di saperci fare, di essere ormai costantemente nell’elite europea del mezzofondo con la vittoria nei 5.000 e il terzo posto nei 3.000 alla Coppa Europa in Polonia ma a livello mondiale i grandi favoriti per l’oro sembrano avere un’altra marcia rispetto agli europei più nei 10.000 che nei 5.000 dove Crippa sarà al via ma probabilmente con qualche chance in meno di centrare una posizione di rilievo. Non sono più i tempi di Gebrselassie o Bekele, con una batteria di africani inavvicinabili per tutto il resto del mondo, è finita anche l’epoca di Mo Farah, letale nell’ultimo km e letteralmente imbattibile in volata ma anche nella terra di mezzo, nella fase di interregno, il contingente africano sembra assolutamente intoccabile, soprattutto se il caldo infernale di Doha si farà sentire come pare ovvio di questi tempi.

Crippa punterà a migliorarsi e già questo sarebbe un ottimo punto di partenza, tenendo conto che la prima gara a disposizione saranno i 5.000 con tanto di semifinali e finale, mentre i 10.000, a differenza di ciò che accade di solito, chiuderanno la manifestazione domenica 6 ottobre. L’obiettivo dell’azzurro nei 5.000 sarà cercare di migliorare il primato italiano di Antibo: 13’05”59 per il siciliano nel 1990, 13’07”84 per il trentino poco più di due mesi fa a Londra, mentre nei 10.000 Crippa è atteso da una batteria di specialisti della distanza contro i quali sarà veramente complicato confrontarsi in chiave primissime posizioni.

Sia nei 5.000 che nei 10.000 i migliori al mondo in stagione sono stati gli etiopi con in testa Gebrhiwet, numero uno della distanza più lunga e numero tre dei 5.000 ma attenzione ai kenyani, che spesso riescono a farsi trovare pronti nelle grandi manifestazioni e al vice campione del mondo, l’ugandese Joshua Cheptegei, che quest’anno non si è visto molto in pista (ha comunque vinto i 5.000 a Zurigo) ma ha fatto benissimo nella corsa campestre, laureandosi campione del mondo.

 

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