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Ciclismo

Vuelta a España 2019, Fabio Aru: “La tappa di domenica una bella iniezione di fiducia. Oggi arrivo molto impegnativo, attenzione a Valverde”

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L’arrivo in salita dell’Alto de Javalambre sarà un test decisivo per Fabio Aru alla Vuelta a España 2019. Oggi i corridori affronteranno infatti il primo arrivo in salita di questa 74ma edizione, con una scalata finale durissima, che misura 11 km e presenta una pendenza media del 7,8%, ma gli ultimi cinque sono davvero tremendi con rampe che raggiungono il 16%. Il traguardo è posto a quota 1950 metri e i distacchi potrebbero essere pesanti e ridisegnare la classifica generale.

Per questo motivo oggi capiremo la reale condizione dei big e quindi anche quella del sardo, che ha dato ottimi segnali nella tappa di Calpe, ma oggi sarà chiamato a dare il meglio di sé per riuscire a resistere con i migliori su queste pendenze. La caduta nella cronosquadre iniziale sembra ormai alle spalle, come ha dichiarato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: La tappa di domenica per me è stata una bella iniezione di fiducia. Non era affatto scontato che dopo la caduta di sabato reagissi così. Ora sta procedendo tutto bene, gli ematomi si stanno sgonfiando e il ginocchio sinistro è ok”.

Aru è quindi motivato e pronto per salita finale, che rappresenta però per tutti un’incognita, visto che è inedita e anche il sardo non la conosce: “La sto studiando proprio ora sul “Libro de ruta” e ho appena visto anche un servizio televisivo. Mi pare parecchio impegnativa. Bene”.

Il capitano della UAE-Team Emirates fa poi un’interessante analisi sui principali avversari: “Roglic e Uran pedalano bene. Su questa salita capiremo di più. Quintana ha sfruttato una situazione e vinto la tappa, piano non va. Però, per restare ai Movistar, vedo meglio Valverde. La sua pedalata mi sembra più efficace. Poi è un corridore che è sempre lì e questa è la sua corsa. Nelle prime dieci tappe andrà fortissimo”.

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alessandro.farina@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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