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Nuoto Mondiali Juniroes 2019 Budapest. Thomas Ceccon ancora sul podio: è terzo nei 50 farfalla. Pilato sesta nei 100 rana

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L’Italia non scende dal podio nella giornata meno spumeggiante di questo Mondiale juniores che può riservare ancora belle soddisfazioni al clan azzurro. Una è arrivata oggi e porta la firma ancora una volta di Thomas Ceccon che tiene la media di una medaglia al giorno e si prende il bronzo nei 50 dorso. Un pizzico di rammarico, inutile nascondersi, c’è per Ceccon che di questa specialità era campione d’Europa e che ha dovuto inchinarsi ad un europeo, Jan Cejka che a Kazan si era preso l’oro nei 200 e il bronzo nei 100 e invece a Budapest sale sul gradino più alto del podio della gara più veloce chiudendo con un ottimo 25″08. Lo statunitense Davis, in un convulso finale, riesce a resistere al ritorno di Ceccon che chiude lontano dal personale con 25″35, pagando probabilmente dazio alla stanchezza per i tanti impegni ravvicinati ma bravo, a sua volta, a respingere l’assalto dei russi Zuev e Samusenko che restano entrambi ai piedi del podio per 5 centesimi.

Benedetta Pilato inizia a prendere la mira sui 100 rana e lo fa con un sesto posto ma soprattutto con il primato personale, arrivato alla fine di una stagione estenuante e in una gara che ha preparato non accuratamente. La tarantina, campionessa del mondo dei 50, ha migliorato turno dopo turno e oggi ha disputato la sua solita gara divisa in due, velocissima nella prima parte con il tocco a 31″15 e un ritorno meno lento del solito con la chiusura a 1’08″21, un solo centesimo meglio rispetto al personale fatto segnare in finale a Kazan, una sorta di filo diretto per il futuro che per forza dovrà comprendere una crescita in questa specialità nell’anno olimpico. La vittoria è andata al bronzo di Kazan, la russa Evgeniie Chikunova che, con un ottimo 1’06″93, è riuscita a precedere la statunitense Dobler, argento, (1’06″97) e la campionessa d’Europa britannica Van der Merwe (1’07″06).

Le altre due finaliste di giornata, Helena Biasibetti e Costanza Cocconcelli non sono riuscite ad essere protagoniste da podio nei 50 farfalla. Settimo posto per Biasibetti con 26″89, tempo di 14 centesimi più alto di quello fatto segnare ieri in semifinale e Cocconcelli ottava e ultima con 27″21 lontano dal personale. Oro per la statunitense Torri Huske con tanto di bandiera a stelle e strisce tatuata sulla guancia con il tempo di 25″70, argento per la campionessa d’Europa bielorussa Shkurdaj, vittima di un finale poco efficace (25″77) e bronzo per l’altra statunitense Curzan in 25″81.

Ceccon e Cocconcelli, instancabili, saranno in finale anche domani. Il veneto gestisce bene la stanchezza nella semifinale dei 50 farfalla che arriva dopo la finale dei 50 dorso e, pur senza strafare, strappa il quinto tempo chiudendo quarto una seconda semifinale velocissima con il tempo di 23″69. La bolognese, in apertura di sessione, dà il meglio di sè prendendosi anche la finale dei 50 dorso con il quarto tempo di ingresso: 28″36. Ingresso fallito dal bronzo dei 200 dorso Erika Gaetani che, rientrata per un paio di rinunce in semifinale dopo una batteria non straordinaria, chiude decima con 29″01 la gara che ama meno. In mattinata da registrare l’uscita al primo turno dell’azzurro Emiliano Tomasi nelle batterie dei 200 rana con 2’17″16 lontano dal personale.

Giornata di sorprese e di conferme, la quarta del Mondiale di Budapest che ha visto gli Stati Uniti come sempre grandi protagonisti. Oltre al successo di Hoske, sono arrivati quelli dello specialista della rana Josh Matheny che si è aggiudicato i 200 dopo la beffa dei 100 con il record dei campionati: 2’09″40, davanti ai giapponesi Sato (2’09″56) e Arai (2’10″84), di Justina Kozan nei 200 misti, dominati in in 2’11″55 davanti alla campionessa del mondo dei 400 misti, la spagnola Vazquez Ruiz (2’13″43) e alla giapponese Ishihara in 2’13″52 e della staffetta 4×200 stile libero (Magahey, Urlando, Mitchell e Foster) con il nuovo record del mondo juniores: 7’08″37. Argento per la Russia (7’11″90), bronzo per l’Australia (7’15″06).

La sorpresa più grande è arrivata nei 50 stile libero uomini con l’ucraino Vladyslav Bokhov, bronzo agli Europei di Kazan, che ha beffato sul traguardo il favorito della vigilia lo statunitense David Curtiss: 22″13 per l’ucraino, 22″14 per lo statunitense e bronzo per il secondo atleta a stelle e strisce, Chaney che chiude con 22″40. La conferma, invece, arriva dall’australiana Lani Pallister che, dopo gli 800, domina anche i 400 stile libero con il tempo di 4’05″42, record dei campionati, lasciandosi alle spalle la canadese O’Croinin (4’08″11) e la statunitense Stege in 4’08″30.

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Foto Diego Gasperoni

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