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MotoGP, GP Repubblica Ceca 2019: Marc Marquez, un Cannibale fuori dalle righe

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Sette titoli mondiali, 75 vittorie, 124 podi, 87 pole position sono numeri che fanno paura, sono i numeri di Marc Marquez. Lo spagnolo della Honda sta segnando un’era nel motociclismo moderno e nella sua massima espressione, in MotoGP, le dimostrazioni sono molteplici. L’ultima di queste, sul tracciato di Brno (Repubblica Ceca), è stata a tratti imbarazzante.

Una pole position sul bagnato, usando le slick, ai limiti del paranormale, rifilando 2″5 allo sventurato inseguitore Jack Miller. Una prestazione nella quale sono condensate tutte le qualità di un centauro strepitoso, che non smette mai di stupire: coraggio, decisione, capacità di adattamento in breve tempo e pragmatismo. Potremmo continuare a dilungarci, in cerca di nuovi termini, ma forse quello più adatto è quello di “Cannibale”. Un po’ come faceva il grande Eddy Merckx, qualche “annetto fa” in bicicletta, costui sulla Honda fa un po’ quello che vuole, rendendo facile ciò che per altri è tremendamente difficile. Ed ecco che l’impresa di oggi non può non essere decantata come merita.

C’è un però. Il suo essere dannatamente spietato ha delle controindicazioni, ossia quello di giocare un po’ con gli avversari: basti pensare alle schermaglie tra Alex Rins e il centauro spagnolo di oggi, o anche anche a quanto successo nelle FP1 con Maverick Vinales. Riavvolgendo il nastro potremmo citare gli incontri/scontri con Valentino Rossi, ricordando il famoso contatto della Malesia nel 2015, oppure la condotta dell’iberico in Argentina l’anno scorso, sempre con il “Dottore” coinvolto.

A detta di alcuni dei suoi colleghi, Marc non ha rispetto. Per una parte degli addetti ai lavoro, questo atteggiamento è un qualcosa che ricorda Valentino ma in realtà sembra essere tutto made in Cervera. Del resto, la perfezione non esiste e anche per l’asso spagnolo delle singolarità ci sono.

 

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Foto: Valerio Origo

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