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MotoGP, Andrea Dovizioso torna al successo. Marquez perde alcune certezze e Valentino Rossi cresce. La situazione del Mondiale

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Il Gran Premio d’Austria di MotoGP ha chiuso i battenti, restituendo alla stagione 2019 numerosi spunti interessanti da analizzare per il proseguo del campionato. Il Red Bull Ring era una pista attesa dai molti per capire se Andrea Dovizioso e la sua Ducati sarebbero riusciti nell’impresa di spodestare dal trono il cannibale Marc Marquez e interrompere una monotonia che sta attanagliando la classe regina delle due ruote ormai da molto, troppo tempo. E la risposta è stata una sola: sì. Dovizioso ce l’ha fatta, eccome se ce l’ha fatta. Non grazie alla potenza del motore Ducati, non perché Marquez abbia sbagliato chissà cosa. L’ha vinta lui, di carattere, di intelligenza, di nervi, nel corpo a corpo.

I pianeti si devono essere allineati per permettere un duello di tale portata, entusiasmante e correttissimo: la pista favorevole alla Desmosedici, la temperatura che crolla di oltre venti gradi rispetto al giorno prima e permette alla morbida di diventare la gomma perfetta per aiutare il forlivese nella battaglia, la staccatona del ducatista che è stato capace di soprendere il Cabroncito quando nemmeno lui pensava più ci fosse alcuna chance. Alla fine lo spagnolo ha provato a mostrarsi felice e rispettoso, conscio dello spettacolo offerto a tutti gli spettatori presenti sul tracciato e in tv, ma sotto sotto è consapevole di aver incassato una sconfitta vera, su tutti i fronti, come raramente gli è capitato nella sua straordinaria carriera. 

Allo stesso modo la Yamaha era destinata a fare da comparsa a Spielberg, per via della spinta meno potente del motore, e invece si prepara ora per Silverstone con la grande consapevolezza che questo finale di stagione potrà essere ricco anche per la casa di Iwata di soddisfazioni simili a quelle che il marchio italiano si è preso in Austria. Dovizioso è tornato a 58 punti da Marquez in classifica e anche se pare improponibile pensare ad una imminente rimonta iridata sul breve periodo è decisamente auspicabile che questo fine settimana lascerà un segno positivo nella mente dei tanti uomini di Borgo Panigale e che già da oggi si possa considerare iniziato il lungo percorso di avvicinamento al 2020. Valentino Rossi, con il quarto posto, è tornato il primo dei piloti Yamaha, superando il compagno Maverick Viñales di un punto (103 a 102) e anche per lui la parte finale di stagione può ora essere vista con prospettiva decisamente differente. Fabio Quartararo è ormai in definitiva rampa di lancio e la casa giapponese ha già provato la prima versione del propulsore 2020 con la relativa modifica al codone, dimostrando di essere pronta a chiudere il gap e ripresentarsi dopo l’inverno più in forma che mai.

Chi invece è al momento in evidente flessione è certamente Danilo Petrucci; al centauro umbro non manca di certo la velocità pura, dimostrata ampiamente nel corso della sua carriera culminata con la non troppo lontana vittoria al Mugello di quest’anno, ma sembra che resti un cronico problema di capacità di adattamento a quei tracciati che Danilo non predilige, dove la differenza prestazionale rispetto al compagno è sempre molto elevata. Sarà necessario lavorare molto su questo aspetto perché solo così si potrà meritare un posto definitivo tra i grandissimi della categoria. Atteso nei prossimi Gran Premi più tecnici e meno di motore anche Alex Rins sulla sua Suzuki; lo spagnolo si è avvicinato al terzo posto di Petrucci, ormai distante solo dodici lunghezze e dopo essersi ben difeso qui a Spielberg potrebbe tentare anche il sorpasso già nel prossimo appuntamento in Gran Bretagna.

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Twitter: MickBrug

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