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Ciclismo, Europei 2019: l’Italia si conferma sul trono, da Trentin a Viviani. È la corsa degli azzurri, ora testa ai Mondiali

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Da Glasgow ad Alkmaar, da Matteo Trentin a Elia Viviani, cambia il luogo, cambia il protagonista, ma ciò che non cambia è che l’Italia trionfa agli Europei di ciclismo. Un anno dopo risuona nuovamente l’Inno di Mameli e gli azzurri si confermano i più forti con una gara perfetta. Il ct Davide Cassani ha saputo dirigere ancora al meglio la nostra Nazionale, che resta il riferimento a livello continentale, considerando anche che lo scorso giugno è arrivato il successo di Davide Ballerini agli European Games di Minsk.

Ciò che ha fatto la differenza è stato ancora una volta il gioco di squadra, perché la forza di questo gruppo è proprio la coesione e la voglia di raggiungere un obiettivo comune. L’Italia si è presa questa vittoria di forza, perché a oltre 60 km dal traguardo ha deciso di fare la differenza e di dimostrare la propria superiorità agli avversari. Ballerini ha fatto una grande accelerazione, seguita poi da Matteo Trentin, Davide Cimolai e Simone Consonni, che insieme a Viviani sono andati via. Al comando sono rimasti tredici corridori e quattro erano azzurri, un dato che di per sé dimostra il dominio azzurro. Cimolai, Consonni e soprattutto il campione in carica Trentin hanno dato davvero il massimo per il capitano, che ha finalizzato al meglio il loro lavoro. Nel finale è infatti uscita l’immensa classe di Viviani, che ha attaccato a 25 km dal traguardo, seguito dal tedesco Pascal Ackermann e dal belga Yves Lampaert, che si è poi messo alle spalle sul traguardo, staccando il primo e battendo in volata il secondo.

Ora il mirino è puntato sui Mondiali dello Yorkshire a fine settembre, dove l’Italia vuole ritrovare un successo, nonché una medaglia, che manca da undici anni. Infatti l’ultimo azzurro a conquistare il titolo iridato è stato Alessandro Ballan a Varese 2008, quando arrivò la doppietta con il secondo posto di Damiano Cunego. Un lungo digiuno che quest’anno potrebbe finalmente spezzarsi perché la squadra azzurra possiede le qualità per lasciare il segno. Il percorso sarà più impegnativo di quello odierno, ma un Viviani a questo livello non va escluso a priori, poi potrà dire la sua Trentin, oltre a corridori da classiche come Alberto Bettiol, Davide Formolo e Diego Ulissi, che in questa stagione hanno dimostrato di potersela giocare con i migliori.

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alessandro.farina@oasport.it

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Foto: Lapresse

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