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Wimbledon 2019: Novak Djokovic sbriga la pratica Kohlschreiber e conquista il secondo turno

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Novak Djokovic esordisce con un comodo successo a Wimbledon. Sul Centrale il campione in carica ha superato con il punteggio di 6-3 7-5 6-3 il tedesco Philipp Kohlschreiber (n.57 del mondo), accedendo al secondo turno dove lo attende l’americano Denis Kudla, uscito vittorioso dal match contro il tunisino Malek Jaziri per 6-4 6-1 6-3. Una buona prova quella del n.1 del ranking che, soprattutto nell’ultimo parziale, ha messo in mostra un ottimo tennis, prendendo le misure al rivale.

Nel primo set l’avvio di Nole è un po’ lento: arriva infatti il break del tedesco perché i giri del motore sono un po’ bassi. Fa subito reset il serbo, iniziando ad aumentare la profondità negli scambi e mettendo in difficoltà il mancino teutonico. Arrivano due break consecutivi. Djokovic però non incanta e infatti ci sono due palle del controbreak nel quinto game ma il servizio gli dà una mano. Il 6-3 pone fine alla prima frazione con 3 ace, 11 colpi vincenti e 8 errori non forzati di Novak contro gli 11 del teutonico.

Nel secondo set il fuoriclasse nativo di Belgrado concede ancora qualcosa, come nel primo parziale, ma rimedia immediatamente. Si assiste ad una frazione equilibrata, nella quale entrambi sfruttano l’effetto slice al servizio, concedendo davvero poco al rivale in risposta. Nella fase calda però Djokovic fa vedere tutte le sue qualità difensive e prima sfiora il break nel nono game e poi concretizza nell’undicesimo. Avanti 6-5, Nole archivia la pratica sul 7-5.

Nel terzo set il n.1 del ranking prende il comando delle operazioni e Kohlschreiber può solo cercare di difendersi. Dopo aver salvato due palle break nel quinto game, il n.57 del mondo è costretto ad inchinarsi al suo avversario, che in due occasioni gli strappa la battuta (settimo e nono game), archiviando la pratica sul 6-3, forte di 12 ace, 37 colpi vincenti e 19 errori in totale, oltre all’84% dei punti ottenuti con la prima di servizio e al 58% con la seconda.

 

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Foto: LaPresse

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