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Ciclismo

Tour de France, Vincenzo Nibali attacca la Bahrain-Merida: “Costretto a fare classifica dalla squadra, io puntavo alla tappe. Non si capisce chi comanda”

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Vincenzo Nibali sta cercando di stringere i denti al Tour de France, lo Squalo accusa oltre un’ora di ritardo dalla maglia gialla Julian Alaphilippe e le due fughe da lontano in cui si è inserito non sono arrivate al traguardo. Il siciliano ripartirà oggi dopo il giorno di riposo e spera di essere protagonista sulle Alpi, nel frattempo si è tolto dei sassolini dalle scarpe rilasciando dalle dichiarazioni scottanti al Corriere della Sera.

Il 34enne ha chiarito la situazione: “Ero venuto per puntare a qualche tappa: io due Grandi Giri di fila da leader non li reggo. La squadra mi ha chiesto di fare classifica. Ho obbedito e mi sono sfiancato. Ora se vado in fuga mi spengo: sono umano. Se non avessi dovuto fare classifica mi sarei staccato il primo giorno e tutto sarebbe stato diverso“.

La Bahrain-Merida non avrebbe dunque rispettato gli accordi e Nibali puntualizza: Chiedete a loro il perché. Chi comanda? Boh. Comandano in due o tre. Non è una situazione semplice, manca una guida. Nel ciclismo serve un capo unico, che capisca di ciclismo. Io ne ho avuti tre: Ferretti, Amadio, Vinokourov. Funzionava. Ora capita che per accontentare lo sponsor ti mandino dieci giorni in ritiro invernale su un’isoletta croata senza strade per allenarsi“.

Parole al veleno da parte del fuoriclasse nostrano che lascerà questa formazione al termine della stagione per accasarsi alla Trek-Segafredo (l’ufficialità arriverà nelle prossime settimane). Lo Squalo comunque non è triste come ha voluto precisare: “Mi riposo e preparo la seconda parte di stagione. Poi il 2020 mi stimola: ci sono Olimpiadi e Mondiali su percorsi che pare mi si addicano. Sono andato in fuga e quando il gruppo mi ha raggiunto ero cotto, bollito: è stata dura“.

Poi la risposta al “troppo vecchio per fare classifica”: “Questa cosa del troppo vecchio mi fa impazzire. In che senso? E rispetto a cosa? Resto a casa senza correrli? Ma se due mesi fa sono arrivato secondo al Giro a 1 minuto dal vincitore. Sono invecchiato in due mesi? Quando sarò troppo vecchio, lo decido io“.

 

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Foto: Valerio Origo

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