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Motomondiale, analisi GP Olanda 2019: bentornato Viñales! Marquez sempre presente, che disastro per Valentino Rossi

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I circuiti storici come quello di Assen continuano a dimostrare il loro enorme valore anno dopo anno regalando sempre emozioni uniche per gli appassionati di Motociclismo e il GP d’Olanda 2019 non è stato certo un’eccezione a questa verità. Maverick Viñales esce dal weekend nei Paesi Bassi con un ritrovato sorriso derivante dal meritatissimo successo costruito passo dopo passo fin dal venerdì, dopo aver dominato la stregua resistenza di Fabio Quartararo prima – ancora impeccabile e re della qualifica – e di Marc Marquez poi, il primo da Phillip Island 2018. Per il sette volte campione del mondo però non può esserci altro che altrettanta soddisfazione dopo aver visto incrementare ulteriormente il vantaggio nel Mondiale su un Andrea Dovizioso lontanissimo, che ha sofferto come tutti i piloti Ducati l’aumento delle temperature dopo un convincente venerdì con l’asfalto più fresco.

Il più deluso di giornata non può però che essere Valentino Rossi, il pesarese è incappato nella terza caduta di fila (nonostante l’incolpevolezza in occasione del crash di Barcellona) che continuano ad aprire squarci sempre più scuri sul suo stato attuale di forma, un tunnel iniziato con la mancata vittoria ad Austin e dalla quale il Dottore non è più riuscito a uscire, conquistano ventuno punti nelle successive cinque corse. La situazione in casa Yamaha comincia a farsi preoccupante anche visto il ritmo mostrato dal compagno Viñales durante tutto il fine settimana e per Valentino è urgente ora ritrovare la calma e la serenità per riuscire a risalire ancora una volta nella sua infinita carriera.

La giornata si è aperta come sempre con la Moto3, dove l’ennesimo duello infuocato sul finale tra Lorenzo Dalla Porta e Tony Arbolino ha sorriso nuovamente al pilota del team VNE Snipers che ha intelligentemente atteso curva 14 dell’ultimo giro per portarsi in testa e non lasciare spazio di replica al rivale toscano. Il lombardo diventa così il primo pilota di categoria in grado di raggiungere quota due successi quest’anno e risale pesantemente in classifica conseguentemente all’opaca prestazione di Aron Canet, lontano dai primi fin dal primo giro e mai apparso in grado di poter risalire. Nicolò Antonelli ha disputato una buona gara ma negli ultimi giri ha dovuto arrendersi all’usura delle gomme sulla sua Honda, perdendo alcune posizioni e accontentandosi dell’ottava piazza; sfortunato invece Celestino Vietti che aveva intelligentemente optato per partire con la hard ma è stato steso da un contatto causato da Marcos Ramirez. Tra sei giorni al Sachsenring in Germania per il plotone italiano l’occasione sarà ghiotta per accorciare ulteriormente la classifica e magari attaccare pure la testa con Dalla Porta.

Assen ci ha regalato un altrettanto accesa battaglia anche nella Moto2, dove le protagoniste principali sono state le cadute che hanno coinvolto i piloti del plotone di testa; in particolare a poche curve dalla fine del penultimo giro Lorenzo Baldassarri ha esagerato cercando il sorpasso sul leader del Mondiale Alex Marquez, scivolando ed estromettendo dalla corsa anche lo spagnolo, visibilmente inferocito per l’accaduto. La strada è stata spianata per il primo successo in carriera del madrileno Augusto Fernandez che ha preceduto la KTM del sudafricano Brad Binder e un Luca Marini abile a tenersi lontano dai guai. Cominciano a essere tanti gli zeri di Baldassarri che aveva dichiarato prima del weekend di non potersi più permettere errori, il marchigiano sta cadendo in un vortice prestazionale negativo in totale antitesi con i fasti di inizio stagione e deve riuscire a ritrovare la lucidità al più presto anche per un fattore personale oltre che per provare a riprendere il sogno mondiale. Lo svizzero Thomas Luthi ha approfittato dell’accaduto per tornare in vetta alla classifica dopo aver evitato a sua volta miracolosamente di cadere nella caduta che ha coinvolto Enea Bastianini e Xavi Vierge.

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Twitter: MickBrug

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Foto: Valerio Origo

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