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Golf, British Open 2019: Shane Lowry vuole il suo primo Major, Tommy Fleetwood lo rincorre. Francesco Molinari per una chiusura col sorriso

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E’ il momento del quarto giro all’Open Championship 2019, quello che assegna in via definitiva il titolo di Champion Golfer of the Year, dato al vincitore di quello che, calendario alla mano, è diventato l’ultimo Major della stagione.

In pochi si aspettavano Shane Lowry al comando, eppure l’irlandese, in chiara forma fin dal primo giorno, ha messo in piedi un eccezionale -8 nel corso del terzo giro, con il quale si è issato fino al complessivo -16 sul percorso del Royal Portrush Golf Club. Il modo in cui è stato accolto dal pubblico di Portrush sta a indicare quanto sia sentita la possibilità di un suo successo, che all’Irlanda manca dalla doppietta 2007-2008 di Padraig Harrington. Visto che siamo in tema di anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna, c’è chi ha fatto notare che dall’allunaggio dell’Apollo 11 l’età media dei vincitori dell’Open è di 32.4 anni, mentre da quando è stato istituito l’OWGR (Official World Golf Ranking) il trionfatore è mediamente il numero 33 del mondo. Fatalmente, Lowry possiede entrambe le caratteristiche.

L’unico in grado di reggere il confronto nel terzo giro è stato Tommy Fleetwood: l’inglese, a -12, avrà il compito di tentare a sua volta di conquistare il primo Major in carriera, ma dovendo partire da un passivo di quattro colpi. Il suo torneo è migliorato con il passare dei colpi, il che lascia aperte delle speranze al ritorno di un inglese in vetta a uno dei quattro tornei maggiori, cosa che non accade dal Masters vinto da Danny Willett (anche lui in buona posizione, 8° a -7). Dietro di lui sono in molti ad affacciarsi per cercare di ritagliarsi un posto nella gloria: si va da J. B. Holmes, calato nel finale di terzo giro dopo aver guidato a lungo, a Brooks Koepka, ormai una certezza nei Major, dall’infinita rincorsa di Justin Rose a un Rickie Fowler finalmente in spolvero, per arrivare al sogno di Lee Westwood, che a 46 anni si ritrova in lotta per qualcosa che, per un motivo o per un altro, non ha mai conquistato nella sua spettacolare carriera.

Capitolo italiani: Francesco Molinari, dopo il +1 di ieri e +2 totale (54° posto), affronta l’ultimo giro con la certezza di non bissare il titolo, ma con la voglia di dare un finale dignitoso a un Open non nato sotto una buona stella e mai veramente raddrizzato. Più indietro c’è Nino Bertasio, che dopo due giornate costanti è calato nella terza, anche se alla prima esperienza Major è comprensibile non riuscire a esprimersi nel pieno delle proprie qualità.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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