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Ciclismo

Giro Rosa 2019, settima tappa: Marianne Vos cala il tris, Van Vleuten sempre saldamente al comando

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Viù, Piedicavallo e ora anche Fara Vincentino. La campagna italiana della campionissima olandese Marianne Vos (CCC-Liv) procede a gonfie vele con la terza vittoria al Giro Rosa 2019. La 32enne ha infatti risposto presente alla chiamata facendosi trovare pronta quando più contava, ovvero senza fare inseguimenti inutili e chiudendo a braccia alzate lo sprint finale per un altro successo di una carriera sempre più gloriosa. In classifica generale non cambia nulla con Van Vleuten sempre saldamente al comando, seguita a 4’17” dall’olandese Anna Van der Breggen (Boels) e dalla polacca Katarzyna Niewiadoma (Canyon). Prima delle italiane sia nella giornata di oggi che nella classifica generale è Elisa Longo Borghini (Trek), finita terza nella frazione odierna e ancora sesta nella classifica generale.

La settima tappa del Giro Rosa 2019, 128 km da Cornedo Vicentino a Fara Vicentino, alla vigilia si presentava insidiosa ma non impossibile con un finale ondulato ma comunque adatto alle passiste. Dopo due giorni durissimi, in cui l’olandese Annemiek Van Vleuten (Mitchelton Scott) ha messo una seria ipoteca sulla vittoria finale, il gruppo si è preso tempo prima di scatenare la solita bagarre. Le prime a provare l’allungo sono state la giovane francese Juliette Labous (Sunweb) insieme alla polacca Malgorzata Jasinska (Movistar) al km 73. Poco dopo aver riacciuffato le battistrada, è stata la belga Lotte Kopecky (Lotto Soudal) a tentar fortuna quando mancavano ancora 40 km al traguardo. Annullato l’attacco quando mancavano 30 km all’arrivo, in contropiede è partita la canadese Leah Kirchmann (Sunweb) che con uno splendido assolo è arrivata a meno di dieci chilometri dalla conquista della frazione, ripresa da Anna Van der Breggen (Boels) e dalla compagna di squadra Lucinda Brand prima di vedere tutto il gruppo tornare imperioso.

La corsa si è decisa sugli ultimi due strappi: il primo un vero e proprio muro di 500 m in pavé a più del 10% di pendenza, mentre il secondo misurava 3.7 km e portava fino alla linea d’arrivo. Sulla prima delle ultime due asperità di frazione in testa rimangono in 13, fra le più attive ci sono anche le azzurre Erica Magnaldi (WNT) e Soraya Paladin (Alé Cippollini). Nonostante il frazionamento del gruppo, Marianne Vos (CCC-Liv), la più veloce delle possibili protagoniste, era ancora dentro e così allo sprint finale costantemente in salita ha avuto la meglio sulla connazionale Van der Breggen (Boels) e su Elisa Longo Borghini (Trek).

 

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Foto: Valerio Origo

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