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Ciclismo, a fine stagione la Nippo Fantini chiude i battenti. La prima vittima della riforma World Tour

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La notizia era nell’aria da tempo e ora diventa purtroppo ufficiale: la Nippo-Vini Fantini, squadra italiana Professional di ciclismo, chiuderà a fine anno. Questa formazione è nata nel 2015 e ha collezionato complessivamente 50 vittorie, di cui quattro in questo 2019, tra cui quella straordinaria di Damiano Cima al Giro d’Italia. Negli ultimi giorni erano uscite delle voci sulla possibile fusione con la Bardiani, ma non c’erano i presupposti e così il team sarà costretto a chiudere i battenti e i corridori a cercarsi quindi una nuova squadra per la prossima stagione.

A spiegare le motivazioni di questa amara decisione è il team manager Francesco Pelosi, che ha dichiarato così alla Gazzetta dello Sport: Con l’ufficializzazione della riforma 2020, un team Professional ha bisogno di un budget nettamente più alto a fronte di minori garanzie. Parliamo nel nostro caso di passare da 2,8 milioni a 4,5 milioni per coprire l’aumento degli atleti, dello staff, la terza attività e probabilmente l’accesso alle corse UCI Pro Series, che potrebbero diventare a pagamento per la classifica di merito. Non ci è possibile proseguire e l’unica soluzione è unire le forze. Come società rimarremo a sostegno dei nostri sponsor, con cui abbiamo costruito un vero rapporto di partnership, che aiuteremo a collocarsi all’interno di altri progetti, se possibile, portando avanti l’obiettivo di far crescere in Europa i talenti nipponici anche dopo Tokyo 2020”.

Possiamo quindi dire che la Nippo-Vini Fantini è la prima vittima della tanto contestata riforma UCI per il 2020. Il punto saliente del nuovo regolamento prevede infatti l’ampliamento del World Tour, la massima serie internazionale, a 20 squadre, al posto delle 18 attuali. Questo farà si che nei Grandi Giri saranno a disposizione solo due wild-card e ne consegue perciò minori possibilità per le formazioni Professional, che partecipando a queste corse riescono a ottenere sponsor e visibilità indispensabili per poter portare avanti il proprio progetto. In sostanza si rafforzeranno le squadre di prima fascia, mentre ci saranno meno garanzie per quelle di seconda. La Lega del Ciclismo Professionistico si è già opposta fortemente a questa riforma e sta cercando di proporre un ricorso.

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alessandro.farina@oasport.it

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Foto: LaPresse

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