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Ciclismo

Adriatica Ionica Race 2019: i favoriti sono Hermans, Masnada e Dombrowski, ma attenzione alla mina vagante Evenepoel

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L’unica certezza prima del via della Adriatica Ionica Race 2019 è che non ci sarà un dominatore in grado di sbarazzarsi della concorrenza nell’unico arrivo in salita alle Tre Cime di Lavaredo. D’altronde era attesa la presenza di Richard Carapaz, che ha invece ritardato il suo ritorno alle corse dopo la vittoria al Giro d’Italia. Così regnerà l’equilibrio e ci sarà spazio per tanti per mettersi in mostra nella seconda edizione della corsa diretta da Moreno Argentin.

Tra gli atleti più attesi al via però spiccano il belga Ben Hermans (Israel Accademy), l’azzurro Fausto Masnada (Androni-Sidermec) e Joe Dombroski (Education-First). Loro tre sono gli scalatori con le attitudini migliori e che a ripetizione hanno già dimostrato di poter essere protagonisti sulle grandi salite delle corse a tappe.

Ben Hermans, ad esempio, due anni fa era approdato al team israeliano con la chiara volontà di provare a fare classifica in una grande corsa a tappe. Un obiettivo poi declinato con il passare del tempo, ma il passista belga rimane un atleta dall’assoluto valore anche quando la strada sale e per questo lo troveremo nelle prime posizioni venerdì, quando si deciderà la corsa.

Fino a questo momento il 2019 di Fausto Masnada è stato l’anno della consacrazione ad altissimi livelli, con la splendida vittoria di tappa al Giro d’Italia che ancora emoziona al solo pensiero. Il 25enne però deve ancora trovare una reale dimensione, tra l’ipotesi di classifica nelle corse a tappe e un futuro più da classiche. Ecco perché l’Adriatica Ionica Race è una tappa fondamentale nel suo percorso di crescita e alla fine avremo una risposta ancor più chiara di quelli che potranno essere i suoi obiettivi nelle prossime stagioni.

La corsa che parte domani da Venezia-Mestre può anche essere vista come un’ultima spiaggia per due talenti come l’americano Joe Dombrowski e il sudafricano Louis Meintjes (Dimension Data). L’uno, promettentissimo tra gli Under 23, ha sempre fatto fatica a trovare la dimensione tra i grandi se non con qualche sporadica fuga che però non lo ha mai portato al successo. L’altro, invece, aveva dimostrato attitudini importanti qualche stagione fa, ma poi si è perso completamente e il suo 2019 fino a questo momento è da dimenticare. Per loro l’ennesima chance che potrebbe rilanciarli verso un finale di stagione quantomeno sui loro livelli migliori, con prospettiva Vuelta.

Chi invece non sembra aver accusato per nulla il grande salto dalla categoria Juniores al professionismo è il belga Remco Evenepoel (Deceunick Quick-Step). Al fenomeno classe 2000, dopo lo splendido mondiale del 2018, infatti, sono bastati pochi mesi per ambientarsi arrivando subito al successo in Belgio al Baloise Tour, dove ha conquistato anche la classifica finale. Ancora da capire cosa potrà inventarsi su una salita come quella delle Tre Cime di Lavaredo, ma se dovesse trovare una giornata buona potrebbe anche andare in cerca della vittoria. 

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Foto: Pier Colombo

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