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Sci alpino, Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026: che Italia sarà? Goggia e Paris potrebbero esserci, aspettando le nuove leve

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Il giorno dopo l’assegnazione dei Giochi Olimpici Invernali del 2026 a Milano e Cortina d’Ampezzo la gioia è ancora grande. Ma adesso per tutti è ora di mettersi a lavorare per far sì che quella che andrà in scena tra sette anni sia un’Olimpiade indimenticabile per atleti, addetti ai lavori e appassionati.

Torino 2006 lo fu solo in parte, il problema principale furono le difficoltà logistiche e di trasporti, e il brutto tempo, che imperversò sulle montagne piemontesi per una buona metà di quei Giochi, non aiutò di certo a migliorare le cose. In seguito alcuni siti olimpici sono stati lasciati completamente andare, fino a uno stato di totale abbandono. Insomma, fu un’occasione persa per lanciare un mondo, quello degli sport invernali, che in seguito ha visto gli atleti azzurri, e soprattutto le atlete azzurre, raccogliere successi importanti in molti sport della neve e del ghiaccio. E qui arriviamo a uno dei nodi cruciali, per quanto riguarda la parte agonistica, di queste Olimpiadi meneghino-ampezzane: cancellare la quota zero medaglie nello sci alpino alla quale l’Italia è stata condannata sia nei primi Giochi ampezzani, quelli del 1956, sia in quelli di 13 anni fa a Torino.

Diciamo subito che, tra quelli che potrebbero essere ancora in pista nel 2026, Federica Brignone avrà 35 anni e quasi sicuramente non ci sarà, Sofia Goggia ne avrà 33 e Dominik Paris 36 ed entrambi potrebbero esserci, anche se naturalmente c’è ancora di mezzo Pechino 2022 e anche se, come ha sottolineato ieri a Losanna la campionessa olimpica in carica di discesa, sette anni sono lunghi. Nel suo caso, poi, c’è una lista già piuttosto lunga di gravi infortuni e lo sci alpino agonistico anno dopo anno si dimostra uno sport ad alto rischio da questo punto di vista: la lista di infortunati e infortunate nella stagione passata è stata di una lunghezza impressionante. Essenziale quindi per Sofia, se davvero vuole arrivare a questo storico appuntamento, non farsi più male, così come per Paris, la cui entità degli infortuni subiti in passato è comunque molto meno grave.

Ci sarà quasi sicuramente Marta Bassino, la quale nei giorni olimpici sarà a un passo dai 30 anni, e ovviamente speriamo che continuino nella loro crescita fino a diventare punte di diamante della squadra azzurra Lara Della Mea e Alex Vinatzer, entrambi classe 1999, anche se per ora hanno dimostrato grande predisposizione al massimo livello solo in slalom, e per quanto riguarda la velocità le sorelle Delago ed Emanuele Buzzi. C’è da sperare, prima di tutto, che gigante e slalom maschile si rilancino, e anche di trovare gli eredi di Goggia, Brignone e Paris, che Bassino faccia il definitivo salto di qualità, ma, soprattutto, che nuove leve che per ora non si vedono nell’immediato, affianchino gli atleti sopra citati. Nelle categorie giovanili ci sono alcuni elementi molto interessanti sia tra i ragazzi sia tra le ragazze ma preferiamo non fare alcun nome: questi giovani atleti devono crescere con tutta calma pensando soprattutto a gareggiare divertendosi e senza pressione, poi, se son rose fioriranno. Il presidente della FISI Flavio Roda ha sempre detto di puntare sui giovanissimi talenti: è arrivato il momento di dimostrarlo.

 

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Foto: LaPresse

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