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Nuoto, Trofeo Settecolli 2019: Federica Pellegrini e Panziera sublimi, Paltrinieri affaticato ma non preoccupato

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Ultimo giorno di Trofeo Settecolli, ultima giornata di show a Roma per il meeting di nuoto più atteso nel Bel Paese. Le luci in vasca sono state diverse e val la pena parlarne, mettendo in evidenza cosa la piscina più bella del mondo ci abbia lasciato.

Cominciamo il nostro racconto dai 200 dorso donne. La scena è tutta per Margherita Panziera, la n.1 del mondo in questa stagione. La veneta non delude le attese e si concede l’ennesimo successo stagionale a danno dell’ungherese Katinka Hosszu: 2’06″87 la firma dell’azzurra, a precedere la magiara (2’08″83) e la spagnola Africa Zamorano. I presupposti, dunque, per i Mondiali 2019 in Corea del Sud (21-28 luglio) sono ottimi. Non altrettanto positive sono le notizie che arrivano dalla distanza maschile dove, per un Matteo Restivo distante dalla sua miglior condizione, le versioni di Luca Mencarini (quarto in 1’58″45) e di Christopher Ciccarese (quinto in 1’58″97) non sono entusiasmanti. E’ il britannico Brodie Williams a far sua la gara in 1’56″26, davanti al magiaro Adam Telegdy (1’57″53) e al brasiliano Leonardo De Deus (1’57″62).

Nei 200 farfalla donne l’Ungheria la fa da padrona con un podio monopolizzato in tutto e per tutto: Kapas (2’07″71), Jakabos (2’08″94) e Szilagyi (2’09″19). Francesca Annis tiene alto il vessillo italico in 2’10″91 (quarto crono). Nei 200 rana donne la spagnola Jessica Vall Montero si mette in luce in 2’24″51, facendo meglio della belga Fanny Lecluyse (2’24″77) e di Francesca Fangio (2’25″19), autrice del personale e del secondo tempo all-time in Italia (dietro solo al primato italiano di Ilaria Scarcella di 2’23″32). Tra gli uomini (200 rana) grande confronto tra il tedesco Marco Koch (2’07″96) e il giapponese Koseki (2’09″02), con Luca Pizzini terzo in 2’10″46.

Si va velocissimi, come nei 200 stile libero uomini, dove le risposte di una ipotetica 4×200 sono ottime. Se manca all’appello uno stanco Gabriele Detti, Matteo Ciampi (primo in 1’47″62) e Stefano Di Cola (terzo in 1’47″78) manifestano forti segnali di vitalità. Ciampi condivide con il brasiliano Breno Correia il successo in questa gara. Questa specialità, però, ha un solo nome: Federica Pellegrini. E’ lei la vedette della serata romana. L’1’55″42 è da stropicciarsi gli occhi e ha in sé tante risposte dopo l’anno di break. L’olandese Femke Heemskerk (1’56″35) e l’ungherese Ajna Kesely (1’58″14) devono accontentarsi del secondo e del terzo gradino del podio, al cospetto di una prova di così alta levatura (quinto tempo mondiale dell’anno). Nei 200 misti uomini, ad un Thomas Ceccon che in finale B realizza il suo primato di 1’59″89 risponde il giapponese Daiya Seto (1’57″11), vittorioso nei confronti dell’israeliano Toumarkin (2’00″06) e di Alberto Razzetti (2’00″41).

A chiosa, i successi di Hosszu nei 200 misti in 2’08″28 (record del meeting) e del brasiliano Guilherme Costa (14’59″91) nei 1500 stile libero davanti al danese Ipsen (15’05″56) ed a Domenico Acerenza (15’05″66). E Gregorio Paltrinieri? Il campione olimpico non è andato oltre il 15’11″48 ma, visti i carichi di lavoro, parlare di controprestazione o di delusione non è corretto, visto il target che ci sarà tra un mese in Asia.

 

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Foto: LaPresse

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