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Calcio femminile: Sara Gama vittima di insulti razzisti sui social. Un caso che fa riflettere

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La Nazionale Italiana di calcio femminile ieri ha scritto una pagina di storia. Dopo venti anni di assenza, le azzurre hanno fatto ritorno nell’élite iridata di questo sport e il successo 2-1 contro le n.6 del mondo dell’Australia ha in sé tanti significati: aver sconfitto giocatrici di alto profilo e soprattutto aver messo a tacere alcune critiche pregiudizievoli sul darsi in campo delle donne del “Pallone”.

Sfortuna vuole che neanche la portata dell’impresa di Milena Bertolini e delle sue ragazze sia riuscita a zittire tutti. Come riporta Open, infatti, Sara Gama, figura di riferimento della nostra squadra e della Juventus in Serie A, è stata oggetto di insulti razzisti e discriminatori della peggiore specie: “Non capisco perché solo una ha la mano sul cuore e non è italiana”; Quella sarà anche nata in Italia, avrà la cittadinanza italiana, parlerà italiano ma, mi dispiace, non è italiana. Non ne possiede né le caratteristiche né i cromosomi”; Come fa a essere italiana“; “Te pareva che la giocatrice africana della nazionale italiana di calcio femminile non la mettessero in primissimo piano?”.

Un pot-pourri di considerazioni della peggiore specie, che ha anche la sua chiosa su una valutazione del calcio femminile: “Dovrebbero proporre un bello spettacolo per avere pubblico e quindi soldi, e per ora quello che propongono è imbarazzante per chi ama il calcio. Non è questione di pari opportunità, il calcio femminile fa semplicemente schifo“. C’è poco da dire, se non esprimere il dovuto distacco rispetto a queste prese di posizioni, che racchiudono tanta ignoranza e poca cultura, specialmente nei confronti di una calciatrice che da anni si batte per i diritti nello sport delle giocatrici, che fino a tre/quattro stagioni fa non esistevano nel nostro Paese dal punto di vista mediatico.

La riflessione è scontata: c’è tanto da lavorare. Le azzurre, da par loro, ce la metteranno tutta per sconfiggere le avversare e magari e abbattere i muri del pregiudizio. Tuttavia, relativamente a quest’ultimo aspetto, occorre uno sforzo collettivo a livello formativo, inquadrabile sia in una sfera privata (famiglia) e sia in una pubblica (scuola), altrimenti tutto diventa assai complicato. E’ inaccettabile questo clima divisivo.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Alessio Tarpini / LPS

1 Commento

1 Commento

  1. MARIO82

    10 Giugno 2019 at 19:54

    Questa gente merita solo tanti cazzotti nella testa ma FORTI!!!!!
    Dato che il signor Salvini ha fomentato e tratto vantaggio da questo clima per anni adesso che è l’idolo delle folle ed e’ davvero lo statista che pensa di essere , sia lui a risolvere il problema prendendo delle iniziative concrete e smettendo di alimentare questo livello di ignoranza e stupidità ancor prima che razzismo.

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