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Roland Garros 2019, i favoriti. Novak Djokovic e Rafael Nadal primi della fila, ma quest’anno non tutto è scontato

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Riparte la caccia allo Slam rosso, al Roland Garros. Saranno in 128 a partire nel tabellone principale, ma soltanto uno riuscirà ad alzare al cielo la Coppa dei Moschettieri nella finale del 9 giugno.

Quel trofeo l’ha alzato al cielo undici volte Rafael Nadal, che dal 2005 ha mancato l’appuntamento soltanto nel 2009, 2015 e 2016. L’iberico, quando si tratta della terra di Parigi, assume il ruolo di favorito naturale, anche se quest’anno è stato meno dominante del solito per i suoi standard. La notizia confortante per i suoi tifosi, però, è che sta entrando in ritmo proprio quando necessario, come s’è visto a Roma, dove ha demolito la concorrenza prima di vincere una strana finale contro Novak Djokovic.

Proprio il serbo appare allineato al mancino di Manacor sulla linea dei favoriti. Il numero 1 del mondo ha saputo far suo il Masters 1000 di Madrid, un indicatore più che buono del suo stato di forma, pur tenendo conto delle particolari condizioni (leggere alla voce altura) in cui si gioca il torneo. A Roma ha dimostrato la sua solita gran capacità di uscire da situazioni complicate, come Juan Martin del Potro sa bene, ma ha pagato gli sforzi nella finale contro Nadal. Sarà proprio questa la chiave del suo torneo: gestirsi, perché in caso di finale contro l’uomo che più ha affrontato in carriera di quelle energie ne avrà un gran bisogno.

Quest’anno, però, di possibili outsider ce ne sono diversi. Uno su tutti: Roger Federer. Sia chiaro, lo svizzero non è accreditato di alcuna possibilità di vincere il Roland Garros, e forse nemmeno lui pensa di farcela. Lo svizzero, però, al ritorno dopo quattro anni di assenza potrebbe essere un cliente scomodo per tutti. Del resto, si parla di uno che, se non fosse stato per la contemporanea presenza di Nadal, di Open di Francia ne avrebbe vinti probabilmente sei, invece dell’unico in bacheca, del quale proprio quest’anno ricorre il decennale.

Chi, invece, può seriamente ambire alla corona francese è Dominic Thiem: l’austriaco è da tempo nel gotha dei migliori giocatori sul mattone tritato, ha raggiunto la finale un anno fa e continua a mostrare un rendimento consistente sulla sua superficie preferita. Tra i pochi in grado di avere le chiavi, occasionalmente, del gioco di Nadal, è destinato prima o poi a vincere lo Slam parigino. Gli servono due ottime settimane e la forza sufficiente per battere almeno uno dei tre grandi nomi del tennis degli ultimi 15 anni, se non tutti e tre.

Dietro il quartetto citato c’è una lunga schiera di nomi in grado di mettersi in luce sui campi francesi: Alexander Zverev, che ha urgenza di redimersi in chiave Slam, Stefanos Tsitsipas, il cui talento emerge sempre più fulgido e per il quale uno Slam non è una questione di se, ma di quando, e volendo anche Fabio Fognini, che sulla terra è tra i giocatori più pericolosi del pianeta, e che lo scorso anno fu fermato agli ottavi solo da un grande Marin Cilic. Il ligure quest’anno ha battuto Nadal e lottato con Thiem. In ballo c’è anche la corsa alla top ten: quale biglietto da visita migliore di una caccia almeno ai quarti di finale? Chiaramente, molte prospettive dipenderanno dal tabellone. Chiaramente, può uscire qualche altro outsider: la versione rossa di Juan Martin del Potro, l’improvviso (sebbene improbabile) ritorno di Stan Wawrinka o qualsiasi altra evenienza.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: FRANCESCO PANUNZIO / Shutterstock.com

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