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Internazionali d’Italia Roma 2019: nel venerdì dei ritiri la battaglia Djokovic-Del Potro regna sovrana

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Il venerdì dei ritiri: così può essere considerato il giorno dei quarti di finale agli Internazionali d’Italia, con la perdita di due dei pezzi più pregiati nel giro di poche decine di minuti senza poterli vedere in campo. Naomi Osaka al femminile e Roger Federer al maschile hanno deciso per il forfait, vittime illustri di un duro giovedì con il doppio turno. La giapponese e lo svizzero hanno lasciato il passo rispettivamente all’olandese Kiki Bertens, che ha l’opportunità di cavalcare il momento positivo dopo la vittoria di Madrid, e al greco Stefanos Tsitsipas, che può compiere qualcosa di molto simile.

Per il greco, però, rimane un problema che viene da Manacor e si chiama Rafael Nadal. Il numero 2 del mondo sta sbriciolando tutti gli avversari in questa sua campagna romana: 6-0 6-1 al francese Jeremy Chardy, 6-1 6-0 al georgiano Nikoloz Basilashvili e 6-4 6-0 al connazionale Fernando Verdasco, che pure per un’ora ha retto l’urto. Nadal avrà tutta l’intenzione di dimostrare che la sconfitta di Madrid contro Tsitsipas è stata semplicemente un episodio nella sua corsa al Roland Garros, che attende ancora momenti positivi: pur essendo stato costantemente nelle fasi finali dei tornei, ancora non è riuscito a vincerne alcuno sulla superficie di cui è unanimemente considerato, non a torto, il miglior interprete di sempre.

La giornata, però, consegna alla storia anche la splendida lotta tra Novak Djokovic e Juan Martin del Potro. Il serbo e l’argentino si sfidano sul Centrale per tre ore, in una sfida che insegna due cose: la prima è che entrambi sono del tutto indomabili nella lotta, la seconda è che del Potro, una volta di più, si dimostra tra i pochi in grado di sfidare i massimi calibri del tennis mondiale. Il numero 1 del mondo la vince per via di un piccolo passaggio a vuoto del suo avversario, ma chi ha assistito all’incontro dal vivo certamente ricorderà questa battaglia. Resta un dilemma: quante energie avrà Nole nella semifinale serale? Il quesito diventa importante soprattutto perché dall’altra parte della rete ci sarà un altro argentino, Diego Schwartzman, che per non regalare nulla a nessuno ha dimostrato chi è a Kei Nishikori, demolendo senza troppa fatica il giapponese.

Per quel che riguarda il torneo femminile, un buon argomento di interesse lo riserva Johanna Konta, che festeggia il ventottesimo compleanno con il risultato più importante dell’anno, che la riporta all’attenzione del giro che conta: non raggiungeva una semifinale di un Premier 5 o Mandatory dalla finale vinta a Miami nel 2017 contro la danese Caroline Wozniacki, fatta ovviamente salva la semifinale di Wimbledon dello stesso anno. Non sarà semplice per lei battere Bertens, che è in grandissima forma, ma intanto s’è ritrovata, per di più su una superficie che non è propriamente la sua preferita.

C’era tanta attesa per il match tra Victoria Azarenka e Karolina Pliskova, per capire a che punto realmente sia la bielorussa sulla strada del ritorno nelle posizioni alte, che le mancano da quando sono cominciati i guai fisici prima e legali (per la vicenda del figlio) poi. Per un set è anche sembrato che la sorpresa, perché ad oggi di tale si sarebbe trattato, potesse anche verificarsi, ma l’attuale livello di Pliskova si è dimostrato superiore, restituendoci comunque una versione di Azarenka che forse non può ancora lottare per gli Slam, ma di sicuro conforta. La ceca affronterà in semifinale Maria Sakkari: la greca è riuscita a uscire vittoriosa, in rimonta, dalla sfida delle qualificate con la francese Kristina Mladenovic, dimostrando (ma non è la prima volta) di avere tutte le qualità necessarie per restare nei piani almeno medio-alti della classifica WTA.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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