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Golf, PGA Championship 2019: tutti gli occhi puntati su Brooks Koepka nel terzo giro. Francesco Molinari vuole continuare la risalita

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Un solo nome è quello che si aggira nei corridoi di chiunque abbia un minimo a che fare con il golf dopo le prime due giornate di PGA Championship: cosa farà Brooks Koepka dopo il -12 delle prime due giornate? Legittimo chiederselo, dal momento che il ventinovenne della Florida è stato fenomenale in queste prime 36 buche, che lo hanno visto andare via sostanzialmente senza alcun avversario all’infuori della propria ombra.

Koepka, dopo aver battuto il record assoluto per i Major di maggiore rapidità, in colpi impiegati, nel terminare i primi due giri, non si vuole certo addormentare sugli allori, se non altro perché non è il tipo. Parliamo, infatti, dell’uomo che sul percorso di Bethpage Black ci è entrato da detentore del PGA Championship. E, a quanto pare, che si svolga ad agosto o a maggio, per lui semplicemente non fa differenza. Basta sentirsi invincibile, cosa che per adesso forse è. Difficile pensare che possa continuare con questo ruolino di marcia; più facile, invece, che possa pensare a conservare il proprio vantaggio, ma questo lo vedremo con il passare delle ore.

Sono in tanti a giocarsi gli altri due posti sul podio, e vista l’oggettiva difficoltà del par 70 su cui si sta disputando il torneo c’è da credere che sarà una lotta senza quartiere. Si parte da Jordan Spieth e Adam Scott: l’americano e l’australiano sono stati capaci di girare la freccia, con il secondo che ha guadagnato 39 posizioni in un colpo solo, e ha anche rischiato di rimanere l’unico possessore della piazza d’onore. La seconda posizione, peraltro, sta risultando particolarmente ambita, visto che ha cambiato continuamente padroni nel giro anche di pochi attimi: Matt Wallace, Tommy Fleetwood, Luke List sono solo alcuni di essi.

In questo gioco potrebbe rientrare anche Francesco Molinari, che è 26°, ma appare in ripresa rispetto al primo, negativo giorno. Il torinese può ancora dare linfa alle proprie speranze, e sembra aver messo la freccia dopo una certa necessità di carburare (del resto, non giocava dall’RBC Heritage, nella settimana successiva al Masters di Augusta). Chi, invece, non ha più la possibilità di farsi valere è Tiger Woods: alla ventesima partecipazione, per la quarta volta non ha saputo superare l’ostacolo del taglio. Con lui fanno le valigie in anticipo svariati altri big, cui è rimasto evidentemente indigesto il Black Course.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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