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Ciclismo

Giro d’Italia 2019: un “tappone” monco senza il Gavia. Percorso che non ha convinto, selezione inesistente prima del Mortirolo

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Era sicuramente la tappa più attesa da quando è stato presentato il Giro d’Italia 2019. La sedicesima frazione della Corsa Rosa, con partenza da Lovere ed arrivo a Ponte di Legno ,presentava infatti la Cima Coppi, il Gavia, e la Montagna Pantani, il Mortirolo. Purtroppo però gli eventi degli ultimi giorni hanno costretto Mauro Vegni e la direzione della corsa ad una dolorosissima modifica del percorso: la neve presente agli oltre 2000 metri del Gavia impediva il passaggio dei corridori. 

Diminuito il chilometraggio, diminuite anche le difficoltà: sono state aggiunte le salite di Cevo ed Aprica, ascese tutt’altro che insormontabili, brevi e con pendenze che a malapena si avvicinavano al 10%. Come detto da Vegni qualche giorno fa era l’unica soluzione possibile (si era ipotizzato una doppia scalata del Mortirolo): un tappone dunque che è diventato piuttosto monco con l’assenza della salita principe.

Dopo una partenza a tutta, che tutti si sarebbero aspettati, c’è stata calma piatta per oltre cento chilometri in vista del Mortirolo. È stata una lunghissima attesa, che forse a livello televisivo non è stata il massimo. Purtroppo però non si poteva fare altrimenti. Non convince neanche il percorso delle tappe disegnate per i prossimi giorni, con salite poste solo nei pressi dell’arrivo. Per attendere il vero e proprio spettacolo, con Vincenzo Nibali che andrà a caccia della grande impresa per ribaltare la classifica generale, bisognerà aspettare la frazione di sabato: da Feltre a Croce d’Aune. 

 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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