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Ciclismo

Giro d’Italia 2019, Richard Carapaz non molla: risponde a Nibali e conserva la maglia rosa. Avversario durissimo in salita

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Oggi al Giro d’Italia Richard Carapaz ha dimostrato che sarà davvero difficile toglierli la maglia rosa. Il 25enne ecuadoregno ha chiuso questa seconda settimana di corsa con un’altra grande prestazione, che gli permette di andare al giorno di riposo con un vantaggio importante nella classifica generale e la consapevolezza di poter ambire al primo gradino del podio finale di Verona.

Sulla carta la tappa odierna poteva rivelarsi molto complicata e invece lui l’ha gestita in modo impeccabile nel finale. La Movistar lo ha pilotato al meglio fino al Civiglio e nel momento chiave Carapaz si è fatto trovare pronto, rispondendo alla grande agli attacchi di Nibali e incollandosi alla sua ruota. Qui si è vista l’intelligenza tattica di questo corridore, che sapeva la forza dello Squalo su queste strade e lo ha marcato, seguendo subito il suo scatto e sfruttando il suo ritmo per guadagnare terreno su Roglic. L’ecuadoregno non si è fatto staccare in salita, mentre ha perso contatto in discesa. Negli ultimi chilometri è uscita però la sua grande caparbietà. Infatti ha spinto al massimo nel tratto in falsopiano, è stato bravo a sfruttare il lavoro di Carthy e Yates, riuscendo così a riprendere il siciliano. Una gestione tattica quindi perfetta, che potrebbe fare la differenza da qui alla fine.

Nei tapponi di montagna della terza settimana Carapaz sarà quindi un avversario durissimo. Le salite sono il suo terreno e in questi giorni ha mostrato di avere le gambe per reggere il ritmo di tutti gli avversari o per farlo addirittura superiore. Se fino a qualche giorno fa il duello per la vittoria sembrava ristretto a Nibali e Roglic, ora la situazione è ribaltata, visto che l’ecuadoregno ha dimostrato sulla strada di possedere le qualità per centrare questo obiettivo straordinario. I giochi non sono certamente chiusi, ma per riuscire a battere Carapaz bisognerà inventarsi una grande azione nelle ultime tappe, in cui, come dimostrato lo scorso anno da Chris Froome, può succedere di tutto.

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alessandro.farina@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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