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MotoGP, Dovizioso ha bisogno di un rendimento costante e di qualche passo falso di Marquez per puntare al titolo

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La 45a vittoria in MotoGP di Marc Marquez, trionfatore per la terza volta sull’autodromo di Termas de Rio Hondo, è stata una delle sue più senza storia di sempre: quasi sempre il più veloce nelle prove libere, pole position, giro più veloce e vittoria nel Gran Premio d’Argentina con leadership della gara fin dal primo metro. Un successo che non è mai stato in discussione, con gli avversari nettamente staccati grazie a un divario nettissimo tra il pacchetto della Honda (e del pilota) e quello di tutti gli altri. Le speranze degli altri concorrenti di strappargli il titolo mondiale, che ha vinto 5 volte negli ultimi 6 anni, hanno già subito un duro colpo, in particolare quelle di Andrea Dovizioso.

Come l’anno scorso l’alfiere della Ducati aveva illuso un po’ tutti dopo la strepitosa vittoria in Qatar proprio ai danni di Marquez che somigliava tanto a quella di dodici mesi prima. Ora non vogliamo dire che il 33enne romagnolo è stato ridimensionato (è pur sempre arrivato terzo), ma certamente non sembra poter lottare ad armi pari col 26enne catalano durante tutta la stagione, a meno che la casa di Borgo Panigale non se ne inventi qualcuna delle sue per colmare il gap. Al momento il Dovi pare quindi dover puntare a un rendimento costante e ad acciuffare qualche successo parziale, e per restare in lotta per l’iride deve sperare in qualche passo falso dello spagnolo.

Per finire, due parole su Valentino Rossi: il Dottore non vince un Mondiale ormai da 10 anni ma continua a battagliare da par suo con i suoi avversari più giovani, in particolare in Argentina ha tolto il secondo posto a un Dovizioso con le gomme non in buone condizioni ed è salito sul podio per la 197a volta nella classe regina comprendendo anche la 500 del 2000 e del 2001. 24 edizioni del Motomondiale, 20 nella categoria più prestigiosa: il 40enne di Tavullia non vuole saperne di invecchiare…

Foto: Valerio Origo
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