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Ciclismo

Giro delle Fiandre 2019, Alberto Bettiol la TIGRE DEL PAVE’! Impresa titanica e trionfo in solitaria! L’Italia piange di gioia!

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La prima volta non si scorda mai. Nessuna vittoria da professionista, un inizio carriera con mille speranze e tanta sfortuna, un cambio di squadra ed il ritorno alla casa base, la Education First. Il primo successo arriva nel giorno più importante, che riesce a far svoltare una vita intera: Alberto Bettiol va a conquistare il Giro delle Fiandre 2019 con un’azione davvero spettacolare. L’Italia torna a trionfare in terra belga alla Ronde, a 12 anni di distanza da ciò che era riuscito a fare Alessandro Ballan. La cavalcata solitaria del toscano, dopo lo scatto splendido sul Vecchio Kwaremont, rimarrà nella storia: sorpresi tutti i protagonisti della vigilia, successo a braccia alzate nella Classica Universitaria, quella che, per un giorno, ferma tutti gli appassionati del Belgio e di tutto il mondo. 270 chilometri da Anversa ad Oudenaarde pieni di insidie, con 17 muri, cinque tratti in pavé e mille difficoltà: un solo uomo al comando, un Alberto Bettiol eccezionale. 

Pronti, via e la fuga riesce a partire. Sono in quattro ad avvantaggiarsi: Hugo Houle (Astana), Zico Waeytens (Cofidis), Kenneth Van Rooy (Sport Vlaanderen – Baloise) e Jesper Asselman (Roompot Charles). Il gruppo lascia fare, soprattutto nella prima fase di gara, con il vantaggio che è aumentato fino ad oltre 8′. A dettare il ritmo in testa al plotone Deceuninck Quick-Step, Jumbo-Visma e CCC.

Con il primo tratto di muri (i primi otto, sui diciassette in programma) è andata totalmente a rivoluzionarsi la situazione. Grandissima accelerata nel gruppo, tensione altissima per la quale ne ha pagato le conseguenze il campione uscente Niki Terpstra (Direct Energie), finito a terra dopo una brutta caduta e costretto al ritiro. Sul Kapelmuur si è spezzato il plotone: una quarantina di corridori davanti (tra i quali molti dei favoritissimi della vigilia) quando mancavano circa 90 chilometri all’arrivo, ripresi i fuggitivi della prima ora.

Si sono mossi in quattro al contrattacco: Matti Breschel (EF Education First), Lukas Postlberger (Bora Hansgrohe), Nelson Oliveria (Movistar) e Yves Lampaert (Deceuninck Quick Step). La parte più ampia del plotone però è riuscita a ricompattare il tutto in vista del gran finale. Poco prima della seconda scalata al Vecchio Kwaremont clamoroso ciò che è accaduto a van der Poel: il campione olandese ha forato ed è finito a terra, battendo la spalla, riuscendo però comunque a rientrare con una prova di forza strepitosa.

Ad andar via sono stati i due belgi Stijn Vandenberg e Sep Vanmarcke, che sul Paterberg sono stati raggiunti da Kasper Asgreen e Dylan Van Baarle. Per loro una ventina di secondi di vantaggio, mentre il gruppo si è allungato sul Taaienberg. Scatti e controscatti dietro, ma non è cambiata la situazione: sul Kruisberg/Hotond l’ennesimo show di van der Poel, con Greg Van Avermaet, Bob Jungels ed il nostro Alberto Bettiol apparsi davvero molto pimpanti. Davanti invece son rimasti in due: Van Baarle ed Asgreen.

Tutto pronto nel testa a testa sull’ultima scalata al Vecchio Kwaremont: un mostruoso Alberto Bettiol, apparso in formissima nel tratto precedente, è partito in solitaria con una cavalcata simile a quelle storiche di Fabian Cancellara. Uno scatto impressionante del toscano che è riuscito a staccare di ruota i vari Van Avermaet, Jungels e Sagan. Per lui una ventina di secondi di margine prima del Paterberg, ultimo muro di giornata: sulle durissime pendenze l’attacco del mai domo van der Poel, raggiunto però poi da tutti i componenti del plotone.

15” di differenza tra Bettiol ed il gruppo a 13 chilometri dalla conclusione, con il tratto finale di pianura da percorrere. L’eccellente lavoro del compagno di squadra Langeveld a rompere i cambi e la scarsa organizzazione del plotoncino inseguitore hanno fatto guadagnare secondi all’azzurro, in solitaria al comando. Una cavalcata mostruosa che lo ha portato sul traguardo di Oudenaarde dopo 270 lunghissimi chilometri ad alzare le braccia al cielo.

Seconda posizione per un sorprendente Kasper Asgreen, che è riuscito a beffare il gruppo lanciato in volata e regolato da Alexander Kristoff. Quarto un Mathieu van der Poel eccezionale. Oggi l’Italia abbraccia con orgoglio la nuova Tigre delle Fiandre.

VIDEO: RIVIVIAMO IL TRIONFO DI ALBERTO BETTIOL

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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