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Formula 1

F1, Sebastian Vettel si è perso dopo Monza 2018. Le tappe di una crisi, il tedesco è piombato in un tunnel di incertezza

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Nel Gran Premio dei Bahrein la Ferrari ha dimostrato di esserci quantomeno come prestazioni velocistiche, non in quanto ad affidabilità, come ha provato sulla sua pelle il povero Charles Leclerc, autentico dominatore della gara fino a quando un problema al motore lo ha relegato a un terzo posto tremendamente ingiusto. Chi invece continua a essere latitante in seno al team di Maranello è Sebastian Vettel, e questa latitanza sta cominciando ad arrivare a livelli preoccupanti. Le difficoltà del tedesco quattro volte campione del mondo sono diventate evidenti già dal Gran Premio d’Italia a Monza dello scorso anno, ma più di un’avvisaglia c’era già stata in precedenza, peraltro in una stagione 2018 cominciata alla grande con due vittorie consecutive in Australia e proprio in Bahrein.

Per esempio un lungo a Baku, in Azerbaigian, lo relega in quarta posizione; a Le Castellet, in Francia, un incidente in partenza con Valtteri Bottas lo costringe a una rimonta dal quindicesimo al quinto posto dopo aver dovuto cambiare il muso della sua vettura; nelle qualifiche in Austria rallenta Carlos Sainz in Q2 retrocedendo dalla terza alla sesta posizione in griglia e in gara non riesce a far meglio che acciuffare il gradino più basso del podio, inoltre perde un punto sulla Superlicenza ma nonostante tutto questo torna in testa al Mondiale con un punto di vantaggio su Lewis Hamilton grazie al doppio ritiro delle Mercedes. Clamorosa l’uscita di pista nel Gran Premio di Germania sotto la pioggia quando sembrava avere la vittoria in tasca. Ma a questi incidenti di percorso almeno alternava anche grandi prestazioni, vincendo a Montreal, Silverstone e Spa-Francorchamps.

Ma dicevamo della gara di Monza, che arriva subito dopo il trionfo in Belgio: già il fatto che venga battuto dal compagno di squadra Kimi Raikkonen in qualifica è un pessimo segnale, poi in gara entra in collisione con Hamilton ed è costretto a risalire dal fondo fino al quarto posto mentre l’inglese vince davanti a Raikkonen ipotecando il suo quinto Mondiale. Altri errori, stavolta in qualifica, a Singapore: risultato, terzo in qualifica e terzo in gara con Hamilton che vince ancora. A Suzuka non fa meglio dell’ottavo posto in qualifica sotto la pioggia, poi in gara, mentre sta tentando di sorpassare Max Verstappen, va in testacoda, riparte ultimo e finisce sesto.

Nelle prove libere del Gran Premio degli Stati Uniti viene penalizzato da secondo a quinto sulla griglia per non aver rallentato a sufficienza in regime di bandiera rossa, durante le prove libere, poi, nel primo giro della gara, entra in collisione con Daniel Ricciardo, va in testacoda e di nuovo riparte dall’ultima posizione risalendo fino alla quarta. La settimana successiva in Messico, malgrado Seb arrivi secondo, anche la matematica dice che il titolo mondiale è di Hamilton. Il resto è storia recente: una gara anonima in Australia, dove Leclerc aveva addirittura la possibilità di superarlo, e poi in Bahrein l’ennesimo testacoda duellando con Hamilton.

Un curriculum, almeno per quanto riguarda l’ultimo anno, non certo degno di un quattro volte iridato. Per contro, ormai da tempo Lewis non sbaglia più una virgola e domenica scorsa è stato bravissimo a sfruttare il problema al motore avuto da Leclerc portandosi a casa l’ennesima vittoria della carriera. Resta da capire perché Vettel non è più il vero Vettel: se per mancanza di motivazioni, o per il rampantismo del suo giovane compagno di squadra (che però l’anno scorso non c’era) o per frizioni all’interno della squadra, o perché ha visto una Mercedes che dopo essersi nascosta durante i test invernali è tornata puntualmente fortissima nei weekend di gara.

Non dimentichiamo però che subito dopo i quattro titoli con la Red Bull Vettel nel 2014 dovette convivere con un compagno di squadra senza alcun timore reverenziale verso di lui, Daniel Ricciardo, che lo massacrò a livello di prestazioni sportive e che provocò il passaggio di Seb in Ferrari. Un precedente che fa pensare, ma qualunque problema possa avere Vettel ci auguriamo che le persone che gli stanno vicino lo motivino nel modo giusto: il Mondiale è ancora lunghissimo e per la Ferrari e per i suoi tifosi il recupero del vero Vettel è fondamentale per puntare a entrambi i titoli iridati, piloti e costruttori.

 

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