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Calcio, le convocazioni di Roberto Mancini: la Nazionale è l’unico modo per vedere gli azzurri all’opera?

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Un po’ come accaduto nel settore maschile anche in questo caso il podio è Roberto Mancini ha reso nota nelle ultime ore la lista dei convocati per lo stage della Nazionale italiana di calcio che si terrà lunedì 29 e martedì 30 aprile a Coverciano. Un elenco di 35 calciatori tra cui vi sono anche tre classe 2001, ovvero Gozzi, Ricciardi e Salcedo. Un’occasione per il CT di visionare da vicino non sono i soliti noti ma anche alcuni giocatori interessanti che saranno impegnati nel Mondiale Under20 e negli Europei Under21.

L’ELENCO DEI CONVOCATI

Portieri: Emil Audero (Sampdoria), Marco Carnesecchi (Atalanta), Alex Meret (Napoli), Alessandro Plizzari (Milan)

Difensori: Alessandro Bastoni (Parma), Raoul Bellanova (Milan), Davide Biraschi (Genoa), Kevin Bonifazi (Spal), Mattia Caldara (Milan), Andrea Conti (Milan), Federico Dimarco (Parma), Giovanni Di Lorenzo (Empoli), Paolo Iweru Gozzi (Juventus), Sebastiano Luperto (Napoli), Nicola Murru (Sampdoria), Luca Pellegrini (Cagliari), Giuseppe Pezzella (Genoa), Filippo Romagna (Cagliari), Francesco Vicari (Spal);

Centrocampisti: Francesco Cassata (Frosinone), Danilo Cataldi (Lazio), Alessandro Murgia (Spal), Hans Nicolussi Caviglia (Juventus), Manolo Portanova (Juventus), Alessio Riccardi (Roma), Mattia Valoti (Spal), Emanuel Vignato (Chievo), Nicolò Zaniolo (Roma)

Attaccanti: Patrick Cutrone (Milan), Simone Edera (Bologna), Riccardo Orsolini (Bologna), Andrea Pinamonti (Frosinone); Vittorio Parigini (Torino), Andrea Petagna (Spal), Eddie Salcedo (Inter).

Convocazioni che fanno discutere. A detta di alcuni degli addetti ai lavori, la Nazionale dovrebbe fungere da punto di arrivo e non di partenza. Un tempo la selezione nostrana era rappresentata da calciatori che avevano una certa continuità di rendimento in Serie A e calcavano anche i palcoscenici europei costantemente. La situazione, da anni, è cambiata e nonostante gli sforzi di Mancini di lanciare alla ribalta alcuni giocatori, vedi Nicolò Zaniolo, i giocatori del Bel Paese fanno fatica ad emergere. Questione di mentalità o di oggettive incapacità tecniche degli attori in campo? Difficile fornire delle risposte, tuttavia quel che si nota è ormai che l’Italia è una specie di laboratorio nel quale plasmare e costruire piuttosto che selezionare.

Gli uomini di qualità tra le nuove leve si contano sulle dita di un mano a volte e la scarsa programmazione delle compagini non sorride a chi avrebbe bisogno di tempo per mettersi in mostra. Spesso una partita sbagliata vale un fallimento e la seconda chance si protrae troppo in là con il tempo. Ciò perché le questioni economiche e gli acquisti di calciatori esteri in questa chiave è un modus operandi particolarmente diffuso. Tuttavia vi sono anche delle deficienze tecniche nei vivai in cui l’acquisizione di alcuni fondamentali (controllo di palla e stop) viene messo quasi in secondo piano rispetto al rigore tattico. “Patologie” che non consentono al nostro movimento di avere tante alternative allo stato attuale delle cose e non permettono all’allenatore della Nazionale di avere troppa scelta. Per questo, le convocazioni allargate sono l’unico modo per capire e verificare le qualità di chi scende in campo.

 

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Foto: kivnl / Shutterstock.com

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