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MotoGP, Luigi Dall’Igna: “Sorpresi dal ricorso di Losail, ma siamo tranquilli. Rischiamo un far west ad ogni gara”

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La Ducati non ha nemmeno fatto in tempo a festeggiare lo splendido successo di Andrea Dovizioso nel Gran Premio del Qatar, prima prova del Mondiale MotoGP 2019, che è stata costretta immediatamente a riporre lo champagne e concentrarsi sul ricorso annunciato da quattro scuderie rivali. La nuova GP19 con le sue soluzioni avveniristiche ha suscitato diverse perplessità da Honda a Suzuki, per cui tutto è ancora sub judice. Luigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, ne ha parlato in una lunga ed interessante intervista al sito ufficiale MotoGP.com. Andiamo a conoscere gli spunti più importanti, incominciando con il post-gara di Losail. “Siamo molto perplessi, soprattutto per le modalità con cui tutto questo è successo. Prima del Qatar tutte le varie discussioni sul regolamento tecnico sono sempre state affrontate e risolte nelle sedi opportune. Questa è la prima volta che alcuni team decidono di fare un reclamo contro un’altra squadra sulla base di un dubbio tecnico. E’ un comportamento che segna una evidente differenza rispetto al passato. E’ stato messo in discussione il Direttore Tecnico del campionato Danny Aldridge, che è l’unica entità che può decidere se un particolare montato sulla moto è legale oppure no. Così si rischia di far diventare la MotoGP un far west con un ricorso ad ogni gara”.

A Borgo Panigale, tuttavia, non traspare particolare nervosismo sull’esito del ricorso. Noi siamo tranquilli che il nostro operato rispetti perfettamente il regolamento tecnico. Siamo convinti e fiduciosi che anche in appello ci verrà data ragione”.

Un evento che segna uno spartiacque importante, anche, a livello di rapporti con la Honda. “Fino al Qatar erano stati sempre corretti. Tutte le volte che c’era un problema tecnico, questo veniva discusso ed analizzato nelle sedi predisposte per farlo. Evidentemente in Qatar quattro costruttori hanno deciso di cambiare approccio, di fatto sfiduciando la Federazione. Suzuki, KTM ed Aprilia si sono accodate, e non capisco il perchè. Yamaha non ne ha fatto parte, forse perchè come noi pensa come noi che sia più corretto affrontare queste questioni in un altro modo”.

Si rischia di andare a rovinare il clima della MotoGP e di portarla più su carte bollate che sull’asfalto o sullo sviluppo delle moto? Ecco come la pensa Gigi Dall’Igna. Non vedo nulla di strano nell’evoluzione naturale di una moto. Da quando lavoro nel motorsport l’ho sempre visto come un evolversi continuo di soluzioni tecniche spesso innovative. È la bellezza di questo sport insieme al talento dei piloti che hanno fatto la storia del motociclismo, compresi Dovizioso e Marquez che domenica a Losail hanno dato vita ad una battaglia incredibile e ad uno spettacolo stupendo. Anche a noi, come a tutti i tifosi, piacerebbe poter parlare solo di questo”.

 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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