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Ciclismo, il weekend degli italiani. Azzurri aggressivi alla Sanremo ma non abbastanza. Grande prova di Moschetti a Denain

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Archiviato il primo weekend della primavera ciclistica 2019, possiamo tracciare innanzitutto un bilancio complessivo degli azzurri in scena alla Milano-Sanremo, che non si sono nascosti, tentando in qualche modo di onorare la corsa. Partiamo da Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), vincitore della Classicissima lo scorso anno, e primo italiano di quest’ultima edizione dominata da Julian Alaphilippe. Lo Squalo dello Stretto, ottavo al traguardo, non è risultato brillante come nel 2018, ma è riuscito comunque a difendersi e centrare la top ten assieme ad avversari più veloci di lui. Le speranze azzurre puntavano su un altro attacco da brividi sul Poggio, che però non c’è stato; ma va detto che la lotta per Via Roma era veramente concentrata e ad altissimi livelli. Vincenzo sfrutta come di consueto le sue doti da discesista per rimanere incollato ai migliori nell’avvicinamento al centro di Sanremo, dando un forte segnale di crescita e di conferma della sua presenza verso il Giro d’Italia. Quindi sì, possiamo dire che il campione messinese è riuscito ad onorare la Classica ligure facendo vedere ancora una volta che è lui il caposaldo e la grande forza del ciclismo italiano.

Non va dimenticato poi il campione europeo Matteo Trentin (Mitchelton-Scott). Decimo al traguardo, azzarda un po’ troppo scattando a due chilometri dalla conclusione cercando di anticipare la volata. Un’occasione persa la sua; nulla può davanti allo strapotere degli avversari. Anche se va premiato per il coraggio e l’onore della maglia che indossa. Brillante sin da inizio anno in cui non si è mai nascosto, Trentin non delude cercando sempre e comunque di far scoppiare la bagarre. E’ uno dei pochi che nella sua solitudine di squadra tenta il tutto per tutto senza attendere collaborazioni altrui e dimostrando per l’ennesima volta la condizione perfetta in cui si ritrova. Questa volta l’istinto non lo ha premiato, forse un approccio più prudente nel finale poteva essere a suo favore, ma non si può negare che in quegli istanti l’Italia ha sognato anche solo per un attimo una vittoria da favola. Archiviata questa mezza delusione siamo sicuri che in Belgio tenterà di portarsi a casa una Classica, premio di tutti i suoi grandi sacrifici fatti finora.

Casa Italia ha trovato poi due giovani che fanno ben sperare per il futuro azzurro delle corse di un giorno, perchè Alberto Bettiol (EF Education First) e Davide Ballerini (Astana) hanno dimostrato per l’ennesima volta di potersi giocare tantissime chances in mezzo ai grandi campioni del gruppo. Bettiol non delude le aspettative e come aveva già preannunciato in una nostra intervista, conferma la sua rinascita scattando tutto solo sul Poggio; non aspetta, rischia, ne paga poi le conseguenze ma si fa vedere; continua a regalare dei forti segnali per il futuro italiano, e siamo sicuri che a breve il venticinquenne toscano riuscirà a fare il cosiddetto “colpaccio”. Stesso discorso vale per Davide Ballerini, sempre tra i migliori sin da inizio stagione. Il passaggio nel World Tour non lo ha affatto spaventato; è costantemente incollato alla ruota dei big nell’intento di studiare e imparare da chi ha alle spalle molta più esperienza del ventiquattrenne canturino. L’Astana ha centrato l’obiettivo e si spera in una bella e costante crescita del lombardo che sul traguardo di Sanremo ha pagato solamente 27″ da coloro che si sono giocati la vittoria. Il futuro italiano promette davvero bene.

Infine ci sono altri tre ragazzi che hanno un po’ più di esperienza, come Daniel Oss (BORA Hansgrohe), Giacomo Nizzolo (Dimension Data) e Davide Cimolai (Israel Cycling Academy), rispettivamente 13°, 20° e 22° al traguardo della Milano-Sanremo. Il trentino Oss, partito con la responsabilità di fare da gregario all’ex campione del mondo Peter Sagan, ha corso con una lucidità incredibile. Cede solamente nel finale, ma avrebbe meritato molto di più. Arriverà il giorno in cui avrà carta bianca in una grande Classica e potrà giocarsi al meglio le proprie carte. Per quanto riguarda Nizzolo invece, ha recuperato con grande velocità il ritiro forzato dalla Tirreno-Adriatico, e nonostante le sue pure doti da velocista, un po’ come lo stesso Cimolai, figurano nel gruppo dei primissimi battuti. Entrambi hanno pagato il ritmo elevato della bagarre scattata sul Poggio, ma in un arrivo diverso, senza la selezione di quest’ultima ascesa, e quindi in un possibile arrivo dedicato allo sprint, le loro doti da velocisti li avrebbero premiati molto di più. Nulla può invece il campione italiano Elia Viviani (Deceuninck-Quick Step), che si inchina con grande soddisfazione davanti allo strapotere del compagno di squadra Alaphilippe. Il veronese viene respinto sul Poggio pagando il ritmo imposto dalla stessa Deceuninck; si perde fin da subito rispettando la sete di vittoria del giovane francese.

Chiuso il lungo capitolo Milano-Sanremo, va sottolineata la prova di forza di Matteo Moschetti al Grand Prix de Denain. Il giovane milanese della Trek-Segafedo nulla può davanti allo strapotere di Mathieu van der Poel; ma con grande lucidità si lancia nella volata dei battuti chiudendo al quarto posto. Insomma, il passaggio tra i professionisti non lo sta affatto preoccupando, anzi. Per Matteo ogni occasione è buona per centrare il risultato. E va sottolineato poi che è reduce da una recentissima e brutta caduta alla Bredene Koksijde Classic. Il ragazzo ha grinta da vendere e se continua così la vittoria si fa sempre più vicina.

 

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@lisa_guadagnini

Foto: Pier Colombo

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