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Ciclismo, Fabio Aru tra i test in pista e in galleria del vento. Il Cavaliere torna alla Volta Algarve

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Fabio Aru è pronto per tornare in gara, il sardo si cimenterà con la Volta Algarve che scatterà mercoledì in Portogallo: due arrivi in salita e una cronometro di 20 km serviranno al Cavaliere dei Quattro Mori non solo per testare la gamba in vista degli appuntamenti più importanti della stagione ma anche per provare i nuovi materiali tecnici. Quest’anno è davvero fondamentale per il capitano della UAE Emirates, chiamato a un pronto riscatto dopo un deludente 2018: l’annunciata sfida in terra lusitana con l’olandese Wout Poels, terzo al Tour Down Under, si preannuncia molto importante anche per il morale del nostro portacolori che ha bisogno di un po’ di fiducia per rilanciarsi con più convinzione.

Il 28enne sembra molto carico per la breve corsa a tappe come ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “La squadra c’è e mi fa stare bene. Abbiamo già vinto, siamo partiti bene ed è la conferma che i programmi dei nuovi responsabili della preparazione della squadra funzionano. Per me è importante lavorare bene, senza pressione, perché mi dà morale. Sono venuto qui in anticipo per fare quattro giorni di mini-ritiro al caldo: mi aspetto di crescere ancora, è una corsa di cinque giorni“.

Fabio Aru parla anche delle grandi novità tecniche:A Maiorca ho fatto test in pista, ho provato posizioni e materiali. In squadra ci segue, per questo aspetto, l’ex professionista Lars Teutenberg“. E sarà proprio Teutenberg a guidare il sardo nei test che svolgerà a inizio marzo nella galleria del vento di Londra: “C’è molta attenzione ai materiali e mi fa piacere, è un bel modo di lavorare, si curano tutti i particolari. Farò la ricognizione delle cronometro del Giro d’Italia: Bologna, San Marino e Verona. Poi dopo il Catalogna andrò a provare qualche altra tappa che non conosco bene e farò sopralluoghi in montagna“.

Il ciclista parla anche dell’incontro con Papa Francesco a cui ha donato una bicicletta: “Sono rimasto senza fiato quando ci siamo incontrati. Avrei voluto dirgli tante cose… sensazioni difficili da esprimere. Pochi istanti, eppure non ce la fai, ti rendi conto che è unico. Forse realizzerò tutto questo a mente fredda. Quando si fa il bene, diceva il Papa, si prega per gli altri. Troppo facile pregare per noi stessi nei momenti di difficoltà. Sono cresciuto in una famiglia molto credente, le nonne mi hanno sempre dato qualcosa: un rosario, le immagini di Padre Pio o della Madonna di Lourdes. Ho portato in dono al Papa la bici che Ernesto Colnago mi aveva dato personalmente: andrà all’asta e il ricavato servirà per un progetto di carità“.

 

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Foto: Valerio Origo

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