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La WADA conferisce la conformità alla Russia, ma con riserva

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Prosegue l’annosa querelle tra la Russia e la WADA (World Anti-Doping Agency). Nello scorso dicembre, infatti, i funzionari dell’agenzia non furono ammessi al laboratorio di Mosca (reso celebre dal famoso scandalo del doping di stato pre-Olimpiadi di Sochi 2014), scatenando una nuova ridda di polemiche. Il “caso” è stato chiuso nella giornata di ieri da Craig Reedie, presidente di WADA, come ha riportato la Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: “Diversi membri del Comitato Esecutivo hanno espresso delusione per il fatto che la scadenza non sia stata rispettata, ma hanno altresì deciso di non comminare nessuna sanzione”.

La Russia, nonostante tutto ciò, rimane fortemente sotto osservazione da parte delle autorità dell’antidoping, dato che in precedenza erano state richieste pene esemplari (si parlava addirittura dell’esclusione da Tokyo2020) ma al momento sembra averla nuovamente “fatta franca”. D’ora in avanti i monitoraggi avranno scadenza quindicinale, per una situazione che sembra davvero non andare a risolversi in tempi brevi.

alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: siringa doping Foto: Shutterstock

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