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Nuoto, prende forma la ISL: un nuovo circuito di gare internazionali lancia il guanto di sfida alla FINA

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Dalle parole ai fatti. Il magnate ucraino Konstantin Grigorishin, che aveva caldeggiato l’idea di sostenere un circuito di gare di nuoto totalmente esterno alla Federazione Internazionale (FINA), sta prendendo forma. Dopo l’incontro a Londra che ha visto tanti esponenti dell’élite natatoria mondiale coinvolti, il lancio della ISL (International Swim League) è avviato e gode del pieno sostegno degli atleti. Attraverso questa soluzione, i nuotatori vogliono avvicinarsi a realtà professionistiche nelle quali i guadagni sono maggiori e la promozione delle disciplina è superiore. In questo caso parliamo di una competizione che dovrebbe veder coinvolte 12 squadre, create su basi puramente commerciali, corrispondenti a città europee e statunitensi. In ogni appuntamento gli atleti avranno come obiettivo quello di ottenere dei punti per la propria compagine e le migliori quattro del Vecchio Continente sfideranno le migliori rappresentative degli States nelle semifinali e nelle finali dal 17 al 22 dicembre 2019. Di seguito l’elenco delle selezioni:

EUROPEAN TEAMS
Energy Standard
Stuttgart
Rome
Marseille
Budapest
London

UNITED STATES
Los Angeles
San Francisco
Atlanta
Austin
Washington DC
Phoenix

E’ bene sempre parlare al condizionale, rispetto alle scadenze citate, ma la certezza è che in questo caso vi sarebbero entrate economiche migliori, come detto, per i nuotatori rispetto a quanto accade nel contesto FINA. E anche per questo che il braccio di ferro tra la Federazione Internazionale e la ISL è particolarmente forte in quanto, oltre a questo circuito, sarebbe complementare la nascita di un’associazione gestita dai primattori in vasca per far valere ulteriormente le loro ragioni. Le contrapposizioni sono state piuttosto forti, soprattutto dopo l’annullamento del meeting Energy for Swim di Torino voluto dalla Federazione, che sposava questo spirito di innovazione. A Londra l’ungherese Katinka Hosszu, il sudafricano Chad Le Clos e soprattutto il britannico Adam Peaty hanno fatto valere le loro posizioni con forza.

In particolare l’asso della rana mondiale ha sfidato la FINA a squalificarlo dai prossimi Campionati del Mondo 2019 in Corea del Sud solo per la partecipazione a questa rassegna: “La Federazione non può comportarsi da arrogante perché perderebbe il rispetto degli atleti più importanti. C’è bisogno di trasparenza e di dividere al 50% i profitti. Amo il nuoto ma il motivo principale per cui molti smettono di gareggiare è perché non ci sono abbastanza finanziamenti, bisogna assicurare il futuro ai ragazzi che vinceranno l’Olimpiade tra 20 anni per sperare di guadagnarsi da vivere”, le parole di Peaty, sostenute anche dalla svedese Sarah Sjoestroem che ha aggiunto: “E’ come se il nuoto sia rimasto fermo agli anni ’90, ci meritiamo molto di più di quanto otteniamo. Molti nuotatori non possono neanche pagarsi l’attività, non è il mio caso perché dispongo di sponsor, ma la maggior parte lavora duramente senza avere nulla in cambio e dipende solo dalla disponibilità dei genitori. Tutto questo è pazzesco e deve cambiare“.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: StockphotoVideo / Shutterstock.com

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