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Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: i nomi nuovi attesi dall’Italia. Cusinato, Ceccon, Burdisso, Miressi giovani rampanti alla prova della vasca corta

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Il nuovo che avanza nell’Italnuoto è un gruppo di giovani dal valore già comprovato che non vogliono fermarsi, anche se molti di loro sono poco avvezzi alla vasca corta, protagonista da martedì all’appuntamento iridato cinese, e hanno, come è giusto che sia, ampi margini di miglioramento.

Il più atteso è senza dubbio Thomas Ceccon, che ha dimostrato tutto il suo valore prima agli Europei di Glasgow, centrando un paio di finali e risultati di assoluto valore (aveva appena 16 anni) e poi alle Olimpiadi giovanili di Buenos Aires, portando a casa una vagonata di medaglie, confermandosi competitivo in tante specialità, anche se la sua gara restano i 200 misti, di cui è il nuovo primatista italiano in corta ed europeo juniores. Un anno fa a Copenhagen l’esordio in azzurro con un paio di prestazioni da dimenticare, in 365 giorni è cambiato tutto ed è lui il prospetto più interessante del panorama azzurro maschile, cresciuto nel fisico e nella mente e pronto per affrontare una grande avventura.

Ilaria Cusinato non è quasi più da annoverare tra le giovani promesse ma fra le giovani certezze. A pensarci bene, comunque, appena un anno fa, saliva, quasi incredula, sul primo podio internazionale della carriera a livello assoluto dopo il percorso di crescita fatto anche di sofferenze e qualche insofferenza con Stefano Morini. Ora per tanti è la predestinata a raccogliere il testimone di Federica Pellegrini, sia come risultati che come personaggio, esuberante, vulcanico, quasi magnetico. Hangzhou è una tappa di passaggio importante della sua carriera da cui attendersi risultati di qualità e miglioramenti cronometrici e se non arriverà il podio, pazienza.

Alessandro Miressi, per la sua configurazione fisica, non è atleta da vasca corta. La virata e la partenza per lui sono un problema e, nelle gare in piscina da 25 metri, accade tutto così in fretta e bisogna avere gli automatismi giusti in testa e nel fisico. Il campione europeo dei 100 stile in vasca lunga ancora non li possiede ma qualcosa di buono lo ha mostrato a Riccione e c’è da sperare che, soprattutto in una staffetta che può fare molto bene, riesca a dare il meglio di sé.

Federico Burdisso è un altro diciassettenne rampante, dai modi gentili e delicati ma un leone quando scende in acqua. Nell’età d’oro della farfalla azzurra mancava un duecentista di razza, in attesa che il promettente Carini torni sui livelli del 2016. Federico Burdisso si è confermato migliore in Italia anche in vasca corta e anche lui andrà ad Hangzhou esclusivamente per fare esperienza, senza particolari aspettative. Entrare in finale direttamente dalle batterie sarebbe un’impresa titanica ma non impossibile per l’azzurro che, lo ricordiamo, è già salito sul podio europeo con una gara tutta coraggio a Glasgow. Anche per lui gli scenari sono interessanti.

 





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