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Nuoto, Mondiale Hangzhou 2018 IL PAGELLONE. Niente medaglie nella giornata dei record ma è un’Italia che cresce bene! Delusione Scozzoli

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ILARIA CUSINATO 8: La prestazione di maggiore spessore tecnico, in finale, è proprio la sua con un record italiano strepitoso che però non basta per la medaglia perché in questa specialità la concentrazione di specialiste della vasca corta e di campionesse è elevatissima. Il 2’06″17 con cui scalza la “gommata” Segat è una dichiarazione di intenti in vista della lunga estate mondiale e di un futuro roseo anche nella piscina da 25 metri. L’Italia sta trovando una campionessa, che ad Hangzhou ha disputato le sue prime finali mondiali, bisogna ricordarselo.

ELENA DI LIDDO 8.5: E’ lei la regina della farfalla italiana oggi. E per ribadirlo ecco il record tutt’altro che scontato con 56″06. Ha disputato una gara al limite della perfezione e probabilmente ha ancora pochi margini in vista della finale di domani ma questo basterebbe per salire su un podio mondiale, un sogno che, solo nove mesi fa, sembrava irrealizzabile e che adesso è lì a portata di mano. E’ migliorata in tutto, è una leonessa in vasca e può fare sobbalzare i tifosi azzurri sulle sedie.

MARTINA CARRARO 7.5: Cinque record italiani ottenuti su sei gare disputate tra batterie, semifinali e finali. Questo Mondiale sarà ricordato anche un po’ come il suo Mondiale. Non riesce a risalire sul podio per un soffio ma esce a testa alta dalla vasca al termine di un 100 rana che, si sapeva, si fa complicato fin da subito. Prova nel finale a rimontare l’australiana Hansen ma il primato tricolore con 1’04″73 è il sigillo su cinque giorni d’oro.

FABIO SCOZZOLI 4: Sembra di rivivere Barcellona 2013, quando arrivò tra i favoriti nella rana un anno dopo il flop olimpico, fallì per un soffio (2 centesimi) il podio nei 100 e crollò nei 50 uscendo addirittura in batteria. Non ha digerito la sconfitta nei 100 e sicuramente ha avuto qualche intoppo negli ultimi giorni, il ranista romagnolo che in mattinata nuota i 50 in 26″2 e nel pomeriggio prima un 25″5 lanciato di ordinanza in staffetta e poi con 26″04 esce clamorosamente da quella finale dove, alla vigilia, tutti, anche gli avversari, lo attendevano come protagonista assoluto. Era iniziato bene, il Mondiale di Scozzoli, finisce male e domani nella 4×100 mista c’è l’occasione di riscatto finale ma sembra proprio che la condizione fisica e soprattutto mentale stia volando via.

NICOLO’ MARTINENGHI 7: Contribuisce al mattino al’ingresso in finale della 4×50 mista, poi al pomeriggio si prende la soddisfazione di migliorare il personale e di battere Scozzoli nella sfida diretta dopo le tante sconfitte della marcia di avvicinamento ad Hangzhou. Adesso si può dire forte: è tornato, anche se quei due centesimi che lo separano dalla finale gridano vendetta.

SIMONE SABBIONI 5.5: Anche per lui la condizione è un po’ precaria già, sta calando piuttosto velocemente. Non va oltre il 23″40 nella prima frazione della staffetta 4×50 mista e quei cinque centesimi che dividono l’Italia dal podio possono essere trovati anche e soprattutto nella sua prestazione, chiusa con un tempo superiore a tutti quelli nuotati tra mercoledì e ieri.

MARCO ORSI 6.5: Bene ma non benissimo il bolognese che dieci giorni fa aveva vinto il titolo italiano con 22″87 nei 50 farfalla e oggi ha nuotato un 22″23 lanciato. Si va a cercare il pelo nell’uovo, è vero ma quando la medaglia non arriva per così poco, tutto conta.

SANTO CONDORELLI 7.5: Migliora a vista d’occhio il neo-azzurro che chiude con un ottimo 20″40 restando fino all’ultimo in corsa per la rimonta sui brasiliani. Un Mondiale in crescendo, il suo, segno di gradimento della scelta fatta.

ILARIA BIANCHI 7: Nel giorno in cui perde il record italiano che le aveva fruttato il titolo mondiale a Istanbul 2012, conquista la sua seconda finale di un Mondiale che andrà catalogato fra le esperienze molto positive, anche se non dovesse arrivare un podio. Se riuscisse ad alzare un po’ il ritmo nel primo 50, però, nulla le è precluso, tranne l’oro che sembra già assegnato a Kelsi Dahlia.

ALESSANDRO MIRESSI 6.5: Peccato perché una finale ci poteva anche stare per il torinese che si conferma in crescita in questo format di gare (l’anno scorso non fu protagonista a Copenhagen, raccogliendo medaglie solo in staffetta). Eguaglia il suo record personale ma non basta per centrare la finale della sua gara.

LORENZO ZAZZERI 6.5: Dopo i fuochi d’artificio in staffetta veloce, si migliora sensibilmente sui 100 scendendo per la prima volta sotto i 47″. Un bel salto di qualità per il toscano che inizierà la prossima stagione con tanti stimoli e molto entusiasmo. Ancora la finale mondiale non fa per lui ma con questa grinta può prendersi tante soddisfazioni.

GREGORIO PALTRINIERI 6: Un punto interrogativo grande come tutta la piscina di Hangzhou. Avrà lasciato fare a Romanchuk con un senso tattico intriso di coraggio o proprio in questo momento è meno forte del rivale? E’ in controllo o il lavoro per le lunghe distanze lo ha fiaccato? Una cosa è certa: chi arriva secondo in Coppa del Mondo di fondo sulla 10 km e nuota 14’25” ai campionati italiani in corta non può aver perso in meno di due settimane tutto lo smalto, quindi attendiamo fiduciosi il verdetto di domani. Per il momento la finale c’è e in fondo l’obiettivo vero era questo, spendendo il meno possibile.

DOMENICO ACERENZA 7: E’ vero, è l’unico azzurro a non riuscire a superare il turno del mattino ma che seconda parte di gara per il lucano che tira giù nove secondi nove al personale nella gara più lunga. Le contro prestazioni di Glasgow sono solo un brutto ricordo., Qui, è vero, non centra la finale ma fa vedere che il lavoro e la dedizione pagano eccome.

MARGHERITA PANZIERA 7.5: Nuota i suoi migliori 200 di sempre prima al mattino e poi al pomeriggio, lanciando nel migliore dei modi la nuova staffetta detentrice del record italiano.

ERICA MUSSO 6.5: Bene al mattino, è pimpante e reattiva e tiene testa con grande spirito battagliero alle rivali. Al pomeriggio, nella finale, le energie vengono meno sul più bello, quando stava per completare la rimonta sulla sesta posizione che avrebbe lanciato al meglio Federica Pellegrini. Paga un secondo nell’ultima vasca che costa caro all’Italia in chiave quinto posto.

FEDERICA PELLEGRINI 8: La migliore Federica Pellegrini del Mondiale! Si riprende i suoi 200 nuotando la miglior frazione lanciata dell’intera staffetta con 1’52″66, seconda solo alla campionessa mondiale dei 400 Titmus che, partendo da ferma fa 4 decimi in meno. Sono segnali anche questi. Sta ritrovando lentamente antiche sensazioni e questa è una buonissima notizia per tutto il nuoto azzurro.

SIMONA QUADARELLA 6.5: I 200 non sono la sua gara e al pomeriggio si trova ad ingaggiare una lotta tremenda con la giapponese Omoto che è una specialista e che la brucia al traguardo. Fa meglio al pomeriggio rispetto al mattino e contribuisce attivamente ad un bellissimo doppio record italiano.

 

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