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Formula 1

F1, la nuova Ferrari 2019. Tutte le anticipazioni e le novità. Aerodinamica e power-unit per sfidare la Mercedes

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Come sarà la nuova Ferrari in vista del Mondiale 2019? La domanda sta ovviamente facendo crescere la curiosità di tifosi ed addetti ai lavori, per provare a prevedere cosa uscirà dalla fabbrica di Maranello. Al momento, l’unica certezza che abbiamo a disposizione riguarda il 15 febbraio, giorno nel quale sarà svelata la nuova Ferrari (che, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe chiamarsi SF72H, seguendo la progressione degli ultimi anni) ma, per il resto, tutto è ancora decisamente nebuloso. Pochissime notizie sono trapelate dalla scuderia, ma qualcosa si può già iniziare a dire sulla vettura che sarà protagonista del Mondiale di Formula Uno 2019 con Sebastian Vettel e Charles Leclerc che va a sostituire Kimi Raikkonen (che sbarca in Alfa Romeo Sauber).

Uno degli aspetti più importanti, se non il più importante, riguarda la Power Unit. Diversi spifferi provenienti da Maranello sembrerebbero già dare risposte importanti dal banco prova. Il nuovo propulsore, infatti, prosegue sulla scia del suo predecessore (che ha lottato alla pari quasi tutto l’anno contro quello della Mercedes) e dovrebbe far segnare un ulteriore passo in avanti a livello di potenza, nelle idee della Rossa. Se tutto ciò sarà confermato anche in pista, quindi, la nuova monoposto si appresta a mettere in seria difficoltà i rivali anglo-tedeschi, cercando, contemporaneamente, di mantenere l’affidabilità riscontrata in questa stagione che, come sempre, sarà il vero ago della bilancia. Nel 2018, per esempio, i problemi tecnici hanno risparmiato Vettel (tranne un piccolo guaio in Brasile). Ripetere un’annata simile sarebbe fondamentale per avere le meglio sulla Mercedes.

La nuova creatura di Maranello come tutte le altre partecipanti, avrà a disposizione una ala anteriore ridotta, che renderà la vettura leggermente meno performante a livello di carico aerodinamico, perdendo (secondo i calcoli dei tecnici) circa 1-2 secondi al giro. In questo modo i nuovi proprietari americani della F1, Liberty Media, sperano di facilitare i sorpassi (con meno turbolenze quando un pilota si mette in scia di chi lo precede) ma dall’altro canto, metterà in difficoltà tecnici ed ingegneri che saranno chiamati a trovare carico con numerose soluzioni. Su questo aspetto a Maranello stanno lavorando parecchio, specialmente sul retrotreno della monoposto. La macchina del 2018 era una monoposto sofisticata a livello di appendici e flap, e anche la prossima non dovrebbe essere da meno. La Ferrari proverà inoltre ad andare a limare un problema riscontrato in questo campionato: il retrotreno. La Rossa, infatti, ha sofferto in diverse occasioni a livello di stabilità al posteriore. Riuscire a colmare il gap con le Frecce d’Argento anche in questo aspetto sarà quanto mai delicato e fondamentale.

Ultimo punto di interesse: le gomme. Nel 2019 vedremo solamente tre mescole per weekend: una soft, una media e una dura. La monoposto di Maranello in questi ultimi anni si è spesso dimostrata la migliore con gli pneumatici morbidi, mentre la Mercedes appariva irraggiungibile per quanto riguardava quelli più resistenti. Avendo il passo lungo ormai da più di un anno permetterà a tecnici ed ingegneri di avere i dati sufficienti per analizzare al meglio la situazione e presentare set-up ottimali per ogni tipo di mescola e, soprattutto, per portare a zero il rischio di graining o blistering come si è visto in diverse gare di questa annata. Le coperture, come sempre, saranno decisive per la conquista del titolo, avere tutto l’anno un giusto settaggio potrebbe portare Vettel e Leclerc davvero al vertice della competizione.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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