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Ginnastica, Mondiali 2018: l’Italia lotta, Lara Mori sfiora la finale. Le azzurre eseguono il compito, ora è corsa olimpica

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Dovevano essere dei Mondiali di transizione e così è stato. L’Italia femminile non poteva coltivare grandissime ambizioni in questa rassegna iridata che si è disputata al termine di una stagione infarcita davvero da troppi infortuni per i nostri colori: i tanti problemi fisici hanno ridotto all’osso la rosa a disposizione del DT Enrico Casella che si è trovato a fare di necessità virtù, spedendo a Doha un quintetto che non era certamente quello ottimale anche se gli elementi scesi poi in pedana erano assolutamente meritevoli della convocazione.

Le azzurre hanno lottato, hanno gareggiato dando davvero l’anima, in qualifica sono purtroppo arrivati degli errori che ci hanno impedito di andare oltre il 12esimo posto ma nel complesso ci si può ritenere soddisfatti per l’atteggiamento dimostrato all’Aspire Dome e per come la formazione è riuscita a difendersi con onore. Aspettarsi qualcosa di più era davvero molto difficile, il piazzamento ottenuto è sostanzialmente in linea con le attese della vigilia e ci permette di qualificarci ai Mondiali 2019 dove verranno assegnati nove posti per le Olimpiadi di Tokyo 2020: tra dodici mesi ci presenteremo a Stoccarda con grandi ambizioni, staccare il pass a cinque cerchi è il grande obiettivo del quadriennio e non dovremo fallire.

Lara Mori si è comportata da vera capitana, ha trascinato la squadra come le si era chiesto (e come ha già fatto più volte nelle ultime due stagioni), ha sfiorato la qualificazione alla finale al corpo libero (tra lei e l’atto conclusivo c’era solo un decimo, quello di una dannata uscita di pedana) ed è stata ancora una volta tra le magnifiche 24 sul giro completo. Martina Rizzelli è tornata a vestire l’azzurro a due anni di distanza dall’ultima volta (Olimpiadi di Rio 2016) e ha fatto capire di poter dare ancora qualcosa a questo gruppo, un plauso a Martina Basile che dopo la caduta alla trave ha confezionato un ottimo esercizio al corpo libero da vera finalista europea. Sara Ricciardi e Irene Lanza erano al loro esordio assoluto, la siciliana non ha commesso evidenti errori e ha sfiorato l’ingresso alla finale all-around mentre la piemontese ha pagato l’emozione tra volteggio e staggi prima di riscattarsi.

Torniamo a casa e progettiamo la prossima stagione, la più importante. Ora tutti si aspettano l’ingresso tra le seniores delle giovani classe 2003 (Giorgia Villa, Elisa Iorio, Alice e Asia d’Amato), nel 2019 dovremmo essere sicuramente più forti (sperando che gli infortuni ci diano tregua) e dovremo dare il massimo per conquistarci i Giochi. L’Italia ha lavorato bene nelle ultime stagioni, abbiamo una squadra con un futuro segnato e dobbiamo raccogliere i frutti.

 





stefano.villa@oasport.it

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Foto: Stefania Bucci

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