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‘Italia, come stai?’: equitazione bocciata nell’evento che contava davvero; judo, rischio zero medaglie a Tokyo 2020

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Settimana negativa per l’Italia negli sport olimpici. I Mondiali di judo ed equitazione hanno riservato delusioni in serie per gli azzurri, molti dei quali attesissimi alla vigilia.

I World Equestrian Games di Tryon rappresentavano un vero e proprio esame di maturità per il Bel Paese, nonché il primo appuntamento qualificante per Tokyo 2020. Dopo decenni di anonimato, siamo tornati nelle posizioni di vertice del salto ostacoli, con due cavalieri come Alberto Zorzi e Lorenzo De Luca stabilmente nel gotha internazionale. Anche la squadra ha colto risultati impensabili sino a qualche tempo fa, su tutti i due trionfi consecutivi a Piazza di Siena nel 2017 e 2018. Solo la rassegna iridata americana, tuttavia, avrebbe potuto certificare la reale consistenza dell’equitazione tricolore. L’esito si è rivelato impietoso: la compagine azzurra è stata nettamente respinta ed ora rischia di mancare per l’ennesima volta la qualificazione olimpica (l’ultima partecipazione della squadra risale ad Atene 2004).

L’avventura era iniziata malissimo ancor prima di partire per l’America: Zorzi, infatti, era stato costretto a dare forfait a causa dell’infortunio occorso alla sua cavalla Fair Light. La gara a squadre si è poi rivelata disastrosa: prima l’infortunio al cavallo di Emanuele Gaudiano, poi il ritiro di Luca Marziani a seguito del rifiuto di Tokyo du Soleil, per non parlare della prestazione incolore di Piergiorgio Bucci. L’unico a salvarsi è stato De Luca, settimo nella competizione individuale dopo aver sempre lottato per il podio ed aver chiuso addirittura al comando la seconda giornata.

Per l’italia, a questo punto, la qualificazione olimpica si complica maledettamente. Saranno in palio 3 pass agli Europei 2019. Considerando che Svezia, Germania, Svizzera ed Olanda hanno già timbrato il cartellino per il Giappone, gli azzurri dovranno vedersela con corazzate del calibro di Francia, Gran Bretagna ed Irlanda, per non parlare delle ostiche Belgio e Spagna: servirà una vera impresa. Dopo la rassegna continentale resterebbe un’ultima chance vincendo la Nations League 2019 (o comunque classificandosi come prima squadra tra quelle non ancora qualificate). Per il livello raggiunto nell’ultimo biennio, sarebbe un peccato non vedere la squadra azzurra ai Giochi. Per sognare il Sol Levante, tuttavia, bisognerà farsi trovare pronti quando conterà davvero…

Il Mondiale di judo si è concluso con tre giorni di anticipo per l’Italia, assente nelle categorie di peso maggiori ed anche nelle gara a squadre. Il bottino è misero: zero medaglie e nessun atleta approdato ai quarti di finale. Lo scorso anno ci aveva pensato Matteo Marconcini a salvare il bilancio con l’argento nei -81 kg, tuttavia questa volta il classe 1989 era assente perché alle prese con un difficile recupero dopo un lungo infortunio.

Fabio Basile, campione olimpico a Rio 2016 nei -66 kg, a soli 23 anni sembra ormai una stella in declino. Dopo il trionfo a Cinque Cerchi ha collezionato sonore eliminazioni premature ed il cambio di categoria, con il passaggio alla -73 kg, non sembra averlo agevolato, perché non riesce più a far valere le proprie doti di velocità ed agilità al cospetto di avversari più alti e potenti. Le sirene televisive, inoltre, sembrano ammaliare inesorabilmente il nativo di Rivoli, ormai attratto da un mondo che offre una ribalta mediatica (e dei guadagni…) non comparabili con la semplice attività da judoka. Senza le giuste motivazioni sarà difficile rivedere il Basile che ci incantò solo due anni fa in Brasile.

In questo momento le punte del settore maschile sono Matteo Medves (-66 kg) ed Antonio Esposito (-81 kg): entrambi sul podio agli Europei di Tel Aviv, ai Mondiali hanno dovuto fare i conti con sorteggio sfortunato che li ha visti eliminati dai campioni in carica. Su di loro, in ogni caso, andranno riposte le maggiori speranze per un exploit alle prossime Olimpiadi. Segnali di crescita ha palesato il 25enne Nicholas Mungai (-90 kg), mentre all’appello mancavano due judoka interessanti come Elios Manzi (-60 kg) e Giuliano Loporchio (-100 kg), entrambi fermati da problemi fisici.

Desta inoltre molte preoccupazioni il settore femminile. Odette Giuffrida, dopo aver saltato tutta la stagione 2017 a causa di un grave infortunio, nell’annata in corso ha faticato a ritrovare ritmi e convinzioni che l’avevano portata all’argento a Rio 2016. Il 2019 potrebbe coincidere con il ritorno ai massimi livelli della 23enne romana, pur in una categoria dove la concorrenza continua a crescere esponenzialmente. A 28 anni pare invece aver imboccato una parabola discendente Edwige Gwend, per anni nella top10 mondiale della -63 kg, senza mai riuscire tuttavia a trovare il guizzo nei grandi eventi, ad esclusione dell’argento continentale vinto da giovanissima nell’ormai lontano 2010. In questa stagione la nativa del Camerun ha collezionato svariate eliminazioni premature ed anche ai Mondiali la sua corsa si è fermata al primo incontro. Francesca Milani (-48 kg) e Carola Paissoni (-70 kg), infine, proseguono in un percorso di crescita che le ha viste compiere importanti passi in avanti, pur se ancora molto distanti dall’elite planetario.

Ad oggi, dunque, non appare per nulla scontato che l’Italia possa conquistare anche una sola medaglia alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020 nel judo.

federico.militello@oasport.it





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