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Softball, Mondiali 2018: le avversarie del girone dell’Italia. Per la qualificazione occhio soprattutto a Cina e Venezuela

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L’Italia è in procinto di affrontare, dal 2 agosto in avanti, i Mondiali di softball 2018. Le azzurre sono inserite nel non semplice girone B: l’obiettivo è quello di riscattare anni di delusioni. Tuttavia, qui cercheremo di capire perché tale girone è tanto complesso, e lo faremo dando uno sguardo alle sette selezioni nazionali che l’Italia dovrà affrontare nel suo percorso nella prefettura di Chiba.

GIAPPONE
La recente International Cup ha visto le nipponiche perdere 10-5 in finale contro gli Stati Uniti, ma le ha confermate tra le grandi protagoniste del torneo iridato di casa. L’obiettivo è abbastanza evidente: riprendersi quel titolo conquistato in tre occasioni, di cui due molto recenti, e sfiorato in altre cinque. La nazionale nipponica sarà la prima ad incrociare le mazze con l’Italia nella partita che aprirà i Mondiali, il 2 agosto.

CANADA
Per quanto riguarda la nazionale canadese, che è risultata terza nel Mondiale di casa del 2016 ed è tuttora terza nel ranking iridato, la preparazione è andata bene fino al 27 luglio, con tanto di ottimi risultati nei tornei preparatori. Poi, quel giorno, è arrivata una comunicazione dura da digerire: la pitcher Sara Groenewegen, che aveva giocato un ruolo importante nel bronzo di due anni fa, è stata vittima di una brutta forma di polmonite, per la quale è ricoverata in serie ma stabili condizioni a New Westminster, nella Columbia Britannica.

AUSTRALIA
17 giocatrici sono state chiamate da Fabian Barlow per la campagna giapponese: di queste, 10 erano già state presenti nell’edizione 2016. Delle restanti sette, quattro, Amelia Cudicio, Samantha Poole, Tarni Stepto e Tamieka Whitefield, sono al debutto nella manifestazione mondiale. Forte dello status di quarta maggiore forza di questo sport, l’Australia può ragionevolmente credere di riscattare il decimo posto di due anni fa. In questo senso, Barlow si è detto particolarmente fiducioso relativamente alle sue atlete e alla loro capacità di affrontare le più forti nazionali del pianeta. Nota di colore: l’Australia, nel 1965, ha vinto la prima edizione dei Mondiali

CINA
Non si sa molto del team che rappresenterà il paese più popoloso del mondo. Quel che si sa di certo è che la squadra nazionale manca il podio mondiale dal 1994, e che da ranking mondiale (che la colloca al 12° posto) dovrebbe essere l’avversaria più accreditata dell’Italia per il quarto posto nel girone, che fa la differenza tra il passaggio alla seconda fase e il dover giocare il Placement Round, che è riservato a chi finisce tra il 5° e il 7° posto nel proprio girone.

GRAN BRETAGNA
Annunciato pochi giorni fa, il team britannico si propone di tentare l’impresa della scalata fino al playoff per i posti sul podio. L’obiettivo, comunque, è di costruire una squadra che, agli ordini dell’head coach Rachael Watkeys, sia messa in condizione di giocare partite assieme per imparare cosa significhi avere una pressione importante sulle spalle in una manifestazione di alto livello. Sul piano dei nomi, i britannici sperano di avere di più in attacco rispetto al 2016 col ritorno di Kirsten Mack e con l’inserimento di Nerissa Myers. Occhi puntati, comunque, su Kendyl Scott, reduce da una spettacolare stagione di college in cui è stata la migliore di Towson in ben nove categorie offensive.

VENEZUELA
L’obiettivo delle sudamericane è molto ambizioso: ripetere, se non addirittura superare, il quinto posto del 2010 in casa propria, a Caracas, e del 2016 in Canada. Il 17° posto nel ranking mondiale appare ingeneroso verso questa nazionale. Il roster di questi Mondiali è stato definito come il migliore di sempre relativamente al Sudamerica, con ampie parole di elogio da parte di Aracelis Leon, che presiede la federazione venezuelana. La capitana sarà Sor Mary Brito.

BOTSWANA
La nazionale africana è di certo il fanalino di coda di questo gruppo: tuttavia, se il passaggio ai playoff appare davvero utopistico, bisogna sempre mettere in conto la possibilità di non passarla tanto liscia: nelle occasioni in cui ha partecipato dal 1990, il paese (che, a titolo informativo, si trova proprio sopra il Sudafrica) qualche partita l’ha vinta.





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Foto: FIBS / Oldmanagency

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