Atletica
Filippo Tortu, uno sprazzo di luce nel buio dell’atletica italiana
Semplicemente fantastico. Come definire Filippo Tortu ed il suo incedere sulla pista d’atletica? Ieri a Madrid, il 20enne delle Fiamme Gialle è entrato nella storia dello sport italiano: primo uomo a coprire la distanza dei 100 metri al di sotto dei 10″ (9″99), mettendo in cantina un certo Pietro Mennea e quel 10″01 di Città del Messico, datato 1979.
L’Italia ha un nuovo campione? Forse sì ma non può e non deve pensare che basti Tortu per risolvere i problemi di un movimento che, da tanto tempo, fatica ad imporsi a livello internazionale. La prestazione del brianzolo è uno sprazzo di luce nell’oscurità perché purtroppo il contesto non è dei migliori. Scarsa coesione ed improvvisazione caratterizzano il backgroud tricolore. La leggiadra cavalcata di Tortu, quasi ad accarezzare la pista, appoggio dopo appoggio, è qualcosa che va ben al di là del crono finale.
In questo senso, la proporzione di quanto fatto dal giovane atleta nostrano assume un valore maggiore e nello stesso tempo rilancia pensando alle prossime competizioni internazionali. Filippo è il terzo europeo di carnagione bianca ad infrangere il muro dei 10 secondi nella storia. Prima di lui ci erano riusciti solo il francese Christophe Lemaitre (personale di 9″91) ed il turco di origine azera Ramil Guliyev (9″97, campione del mondo in carica dei 200 metri).
Attualmente, al terzo posto nel ranking continentale stagionale, dietro a “siluri” come il britannico Zharnel Hughes (9″91) ed il francese Jimmy Vicaut (9″92), il ragazzo del Bel Paese può presenziare con autorevolezza a quel che sarà ma quanto fatto in questo storico 22 giugno 2018, non dovrà essere solo un fulmine a ciel sereno.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: comunicato Fidal
