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Volley, Champions League 2018. Conegliano si ferma sul più bello. In finale va il Vakifbank Istanbul: 3-2

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Una montagna di rimpianti accompagna la semifinale di Champions League dell’Imoco Conegliano che si blocca sul più bello, quando da 0-2 (complice anche un infortunio della stratosferica cinese Zhu, bisogna dirlo) Conegliano aveva rimontato fino al 2-2 e si trovava avanti 12-9 nel tie break. Un paio di scelte non proprio brillanti di Wolosz e la bravura di Zhu che, nonostante un problema al piede, ha trovato il modo di essere protagonista nel tie break, a quel punto hanno fatto la differenza a favore di un Vakifbank che vince 3-2 ai vantaggi, tira un sospiro di sollievo e vola in finale di Champions League contro la vincente di Galatasaray-Bucarest.

Sono state tre partite in una: tutta a favore  del Vakifbank la prima, durata due set, tutta a favore di Conegliano la seconda, durata il terzo e quarto parziale e rocambolesca ed emozionante la terza, durata lo spazio di un tie break che è sfuggito ad ogni controllo tattico, difficile da raccontare e anche da spiegare.

In avvio tutto come da copione con Zhu punto di riferimento assoluto nell’attacco delle turche e Conegliano che, Fabris a parte, deve fare i conti anche con l’emozione per la partita più importante della sua storia. A pagare dazio sono Hill e Bricio ma non Fabris che tiene in piedi la baracca in casa veneta. Conegliano resta in scia delle rivali fino al 17-16, poi perde qualche colpo nel finale dove sale in cattedra anche Sloetjes che mette a segno l’ultimo punto per il 25-21 che chiude il primo set.

Nel secondo parziale non arriva la reazione delle italiane che faticano tantissimo in ricezione e di conseguenza non riescono a mettere in difficoltà muro e difesa del Vakifbank. Istanbul prende il largo (17-12) nella parte centrale del set, Conegliano prova a rientrare, ritrovando lentamente Bricio e Hill ma le turche si appoggiano a Sloetjes (inarrestabile) ed è ancora l’olandese che chiude il set con il punteggio di 25-21.

In avvio di terzo set cambia tutto. L’asiatica (Zhu) è costretta ad uscire per un problema al piede destro (ampiamente fasciato dai sanitari turchi) e la partita gira in modo inaspettato. Conegliano approfitta dello sbandamento della squadra di Guidetti (che inserisce l’alzatrice Aydemir e la centrale Akman senza risultati sensibili)  e vola sul 13-6. Istanbul perde completamente la tramontana, va sotto 20-11 e Conegliano accorcia le distanze con il punteggio di 25-17.

La cinese prova a rientrare in avvio di quarto parziale ma non è lei e Conegliano continua a picchiare duro in battuta e soprattutto a difendere alla morte con de Gennaro che sale in cattedra. Il dominio delle venete prosegue incontrastato e il 25-15 con cui l’Imoco pareggia il conto è eloquente sul dominio della squadra italiana che trascina così le rivali al tie break.

Si riparte con la giocatrice orientale in campo e con un’altra situazione. Istanbul ritrova efficacia in battuta e si gioca punto a punto fino all’8-8. Qui arriva lo scatto apparentemente decisivo dell’Imoco che con l’attacco di Melandri e il muro di Hill si porta sul 12-9. Guidetti chiama tempo e il Vakifbank cambia marcia. Muro e contrattacco di Zhu ed ace di Sloetjes e Istanbul si trova avanti (13-12). Melandri pareggia il conto ma adesso è l’asiatica contro tutti. Conegliano difende alla morte, per due volte costringe la cinese terribile ad attaccare tre palloni consecutivi nella stessa azione ma Zhu, al terzo attacco, per due volte mette a terra il pallone che regala due match ball alle turche. Il primo è annullato da una pipe di Bricio, sul secondo la capitana Kirdar attacca sul dito di Wolosz a muro e conquista il 16-14 che manda il Vakifbank in finale e costringe Conegliano a piangere sul latte versato.

 





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