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Roland Garros 2018, Rafael Nadal: “Parigi è un luogo magico. Mi piacerebbe sfidare di nuovo Federer in una finale, per il futuro penso che…”

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Al Roland Garros 2018 Rafael Nadal andrà a caccia dell’undicesima vittoria per rendere ancora più epica la sua già immensa bacheca. Il fuoriclasse spagnolo è reduce dal trionfo agli Internazionali d’Italia di Roma, in cui ha battuto in finale Alexander Zverev, “aiutato” anche dalla pioggia. Ora il numero uno del mondo si presenterà come favorito assoluto a Parigi e proverà ad estendere ulteriormente il proprio domino sulla terra rossa.

A poche ore dall’inizio del suo torneo Nadal ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha spiegato il feeling speciale che ha con questo Slam: “Parigi è un luogo magico. La finale del Roland Garros è la partita più importante al mondo sulla terra battuta. Su quei campi ho vissuto quasi tutte esperienze positive eccetto in due occasioni quando mi sono dovuto ritirare. Ho un rapporto speciale con questa superficie. Perché nel corso del tempo il mio gioco si è adattato molto bene. Vorrei comunque sfatare un detto comune: io come tennista non sono nato sulla terra rossa. Fin da ragazzino mi sono allenato molto anche sul cemento”.

Nadal ha poi parlato della storica rivalità con Roger Federer e di come vorrebbe presto poterlo riaffrontare in campo (quest’anno non si sono ancora incontrati): “Credo sia stata e sia una rivalità positiva che resterà nella storia del tennis. Tra noi c’è sempre stato fair play. Giocare contro Federer mi ha sempre dato una sensazione particolare, positiva. È senza dubbio uno scontro tra due stili di gioco. Mi piacerebbe tornare a giocare con lui. Significherebbe trovarsi di fronte in una finale, perché in questo momento siamo i primi del mondo: quindi speriamo che accada presto”.

Il campione spagnolo dà poi uno sguardo al futuro, spiegando che uno dei nomi emergenti del panorama attuale sia destinato a diventare il numero uno del mondo nei prossimi anni: “È una questione di età. Novak ed Andy hanno 31 anni e io tra pochi giorni ne compio 32. Federer ne ha 36. Chi adesso sta facendo la differenza è Alexander Zverev, lo si è visto anche a Roma. Se volete sapere chi mi piace, rispondo Shapovalov”.

Arriva poi una critica riguardo il possibile cambio di regole a cui sta pensando l’Atp: “Sono interventi che non cambiano il gioco. Si pensano solo per renderlo più rapido, per lo show. Io credo, invece, che lo spettacolo ne possa risentire negativamente. Succede spesso che quando parlo di questi argomenti dicono che lo faccio perché a me convengono determinate cose. Ma io ho 32 anni e i possibili cambiamenti non mi riguardano: non giocherò per altri quindici anni, ma solo per due, tre, quattro»

Proprio riguardo al termine della sua carriera Nadal non si sbilancia, con la voglia di vincere che resta invariata: Credo di aver fatto una carriera di gran lunga migliore di quello che avrei sognato, sono felice di ciò che ho raccolto finora. Non si può essere sempre frustrati perché un altro ha qualcosa in più di te. Poi, certo, sono competitivo e amo competere, voglio giocare tutte le settimane e vincere. Non mi spaventa l’idea che un giorno dovrò smettere. Il tennis è stata ed è una parte molto importante della mia vita, ma non è tutto. Ci sono tante altre cose che mi rendono felice, a casa e nel mondo. Ho la mia Accademia e la Fondazione che sono parti importanti del futuro».

 





 

alessandro.farina@oasport.it

Twitter: @Alefarina18

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Foto: Alessio Marini

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