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Giro d’Italia 2018, Chris Froome: “Avevamo pianificato tutto, è stato un rischio calcolato. Oggi un altro tappone, non è ancora finita. Salbutamolo? Non ho mai sbagliato”

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Ieri Chris Froome ha realizzato un’impresa leggendaria al Giro d’Italia 2018. Sul Colle delle Finestre, appena iniziato il tratto di sterrato, il britannico ha sferrato l’attacco, facendo il vuoto dietro di sé. Da quel momento è iniziata una cavalcata trionfale di 80 km che lo porterà a vincere in solitaria sul traguardo di Bardonecchia. Il capitano del Team Sky ha inflitto agli avversari distacchi di altri tempi, riuscendo a ribaltare la classifica e vestire la Maglia Rosa.

Un’azione che al momento sembrava folle, ma come spiega Froome alla Gazzetta dello Sport, era invece pianificata nei minimi dettagli: “Con lo staff della squadra avevamo pianificato la tattica. Sapevo che se avessi aspettato la salita finale non sarei riuscito a recuperare tre minuti. Abbiamo deciso, quindi, che avrei attaccato sul Colle delle Finestre. Lo scorso anno ero venuto qui a fare un training camp e conosco tutte le strade della zona. Avevo memorizzato tutto il terreno e questo mi ha facilitato il compito perché sapevo che cosa dovevo affrontare e sono stato in grado di gestirmi con il ritmo giusto. È stato un grande rischio, ma è stato un rischio calcolato, perché avevamo valutato tutti i possibili scenari. Sarei partito da lontano nel caso non ci fosse stato un gruppo affollato e, soprattutto, se i capitani non avessero avuto al fianco i gregari. In questo modo tutti i capitani hanno dovuto fare lo sforzo che ho fatto io”.

Dopo l’impresa di ieri si potrebbe pensare che la lotta per la Maglia Rosa sia ormai chiusa, ma oggi c’è un altro tappone alpino, con oltre 4000 metri di dislivello da affrontare e Froome lo sa bene: Non ho ancora vinto il Giro d’Italia. Ci aspetta un’altra grande tappa e non posso dare nulla per garantito, anche se credo che le mie gambe nei prossimi giorni staranno ancora meglio”.

Dopo aver conquistato quattro Tour de France Froome potrebbe fare suo anche il Giro d’Italia, due corse che sono però molto diverse: Il Giro è molto più imprevedibile, più esplosivo. Può cambiare completamente e senza ragione da un momento all’altro. È come se il Giro fosse composto da ventuno classiche consecutive. Ogni giorno tutto può succedere. Forse al Tour de France il livello degli avversari è più alto, ma c’è molto più controllo. C’è un modo molto più schematico di correre”.

Sullo sfondo resta però sempre il caso salbutamolo, con una possibile squalifica che continua ad incombere sul britannico, che non sembra però pensarci troppo e liquida la questione così: C’è un processo in corso che dimostrerà che non ho mai fatto nulla di sbagliato”.

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alessandro.farina@oasport.it

Twitter: @Alefarina18

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Foto: Valerio origo

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