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Chris Froome e il caso salbutamolo: il nuovo studio che può evitargli la squalifica. Errata la rilevazione nelle urine?

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Chris Froome è ancora nel vortice del caso salbutamolo. La non negatività a questa sostanza, riscontrata durante l’ultima Vuelta di Spagna, ha gettato delle ombre importanti sull’integrità del britannico che insieme al suo esperto team di avvocati sta preparando una mastodontica difesa da presentare al Tribunale antidoping con l’obiettivo di evitare la squalifica. Proprio in quest’ottica è stata accolta favorevolmente una ricerca pubblicata sul British Journal of Clinical Pharmacology.

Questo studio ha messo in discussione il metodo di rilevazione nelle urine del salbutamolo: il valore di 2000 ng/ml riscontrato lo scorso 7 settembre potrebbe infatti non essere veritiero. Delle simulazioni, infatti, avrebbero verificato un 15,4% di falsi positivi in presenza di assunzioni entro la norma.

Oliver Rabin, direttore scientifico della WADA (agenzia mondiale antidoping), ha però ribadito al Times che questo articolo non lo preoccupa e che “il limite è solido“. Staremo a vedere quali saranno gli sviluppi, si arriverà a una sentenza prima del Tour de France?

 





Foto Gian Mattia D’Alberto – LaPresse – Comunicato Stampa Rcs

 

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