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MotoGP, Test Losail 2018: analisi prima giornata. Segnali confortanti per la Yamaha, Honda rimandata. Passi avanti per Jorge Lorenzo

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Prima giornata di test MotoGP a Losail, in Qatar. Tre giorni quanto mai decisivi, perché anticipano di due settimane l’inizio del Mondiale e si svolgono sullo stesso tracciato su cui si aprirà la stagione. Scorrendo la classifica dei tempi della prima giornata si nota innanzitutto un certo equilibrio: i primi dieci sono racchiusi in meno di cinque decimi, mentre nel giro di un secondo troviamo addirittura sedici piloti. Chiaramente, analizzate singolarmente, le situazioni di moto e piloti sono differenti.

YAHAMA – Iniziamo da quello che tra i top team era quello che doveva “recuperare” di più. Il cronometro sorride ai due piloti: Maverick Viñales ha chiuso la prima giornata con il miglior tempo, 1’55″053, molto vicino al record della pole fissato da Lorenzo nel 2016 (1’54″927), mentre Valentino Rossi con il settimo, a 3 decimi dal compagno. Le sensazioni sono positive per entrambi, su un circuito in ogni caso favorevole alla M1 (tre vittorie negli ultimi tre anni). Telaio e motore sono ormai stati definiti, mentre ci si sta concentrando su ciclistica ed elettronica. La Yamaha non è in ogni caso “guarita” completamente: entrambi i piloti, infatti, hanno lamentato problemi in entrata di curva, con la moto che tende ad allargare troppo. Resta comunque un buon inizio. Discorso a parte per Johann Zarco, che continua a convincere con la moto versione 2016.

DUCATI – Bene anche in casa Ducati, ma questa non è una novità. La GP18 aveva convinto sia in Malesia che in Thailandia e la prima giornata di Losail ha confermato le buone impressioni. Andrea Dovizioso ha piazzato il secondo tempo (guarda caso, tre secondi posti negli ultimi tre anni), ma soprattutto mostrato un buon ritmo, intorno all’1’55”. Passi avanti per Jorge Lorenzo, “osservato speciale” dopo i test di Buriram: lo spagnolo ha accantonato definitivamente la GP17, che qui non è stata portata, concentrandosi esclusivamente sulla nuova moto. L’incognita in Ducati riguarda il nuoto telaio: Dovi ha lavorato con entrambe le carene, prediligendo quella senza ali, Jorge su quella alata.

HONDA – Honda rimandata. Era il team che doveva lavorare “meno” rispetto agli altri, avendo già ampiamente convinto nei primi due test. Il cronometro vede Marc Marquez 10° e Dani Pedrosa 11°, a mezzo secondo da Viñales, ma è un risultato che va preso con le molle. Innanzitutto perché la pista di Losail non va giù alla RC213V, in secondo luogo perché i due piloti si sono concentrati sullo sviluppo del motore e non sulla prestazione secca. Per Pedrosa, poi, ci sono da registrare due cadute, con una brutta botta presa alla mano destra che comunque non dovrebbe metterlo in dubbio in vista di domani.

GLI ALTRI – Tra gli altri sorprende la Suzuki, che Andrea Iannone è riuscito a piazzare in terza posizione. Buone notizie per il pilota marchigiano, che in Thailandia aveva convinto poco proprio sul giro secco rispetto al compagno Alex Rins. Entrambi hanno evidenziato un ottimo passo, motivo ulteriore che porta a considerare la GSX-RR l’unica altra moto ufficiale in grado di potersi inserire tra i top team. In casa Aprilia, infatti, il motore 2018 arriverà soltanto in vista del primo GP della stagione e nel frattempo si lavora esclusivamente sull’aerodinamica, mentre in KTM si è rivisto Pol Espargaró, seppure non con i risultati che il team austriaco si aspettava. Tra gli esordienti, poi, il migliore è stato Takaaki Nakagami, 14° con la sua Honda LCR, mentre Franco Morbidelli, 21°, è caduto proprio mentre stava registrando il suo miglior giro, senza conseguenze.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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