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Sci alpino, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: Henrik Kristoffersen, il grande guastafeste di Marcel Hirscher

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Le Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 stanno per prendere il via. Manca pochissimo per vedere all’opera gli atleti di tutto il mondo a caccia delle medaglie più preziose. Sarà così anche nello sci alpino. In campo maschile, per le gare tecniche, i giochi sembrano già fatti: Marcel Hircher è il favorito assoluto, in slalom ed ancor di più in gigante. L’oro è già al collo dell’austriaco? In molti direbbero di sì, ma, al netto delle sorprese che in un evento del genere sono sempre dietro l’angolo, se c’è un atleta in grado di guastare la festa del campione quello è Henrik Kristoffersen.

Il norvegese si è proposto come il principale antagonista di Hirscher sin dal suo arrivo nel Circo Bianco. Dopo aver dominato a livello juniores (sei ori mondiali), ci ha messo poco a centrare la prima vittoria tra i grandi, nel 2014 a 19 anni. Dall’anno successivo, poi, è cominciato il duello con l’austriaco. Henrik è stato spesso costretto a cedere il passo, ma qualche soddisfazione è arrivata, come la Coppa di specialità vinta in slalom nel 2016. Non basta, però, perché Kristoffersen è un vincente e vuole prendersi tutto.

Nonostante la giovane età, ha già una medaglia olimpica al collo, il bronzo in slalom vinto a Sochi. Quattro anni dopo, il 23enne vola invece a PyeongChang come l’unico avversario di Hirscher, al quale proverà a rovinare i piani e sottrargli quell’oro che all’austriaco ancora manca. Non è stata una stagione semplice però per Kristoffersen. Sono arrivati ben 12 podi: un risultato per il quale in molti metterebbero la firma, ma non Henrik, che vuole tutto il bottino per sé. Solo a Kitzbuehel il norvegese è riuscito finalmente a vincere (dopo 10 podi consecutivi), in una gara in cui ha dovuto fare due manche praticamente perfette.

I tanti secondi posti (otto) hanno contribuito a generare frustrazione in Kristoffersen. Un sentimento esploso nella reazione dopo l’ennesima vittoria sfumata a Zagabria, quando nemmeno una prestazione da sogno bastò contro un fenomenale Hirscher. Una rabbia che non è piaciuta a molti, che lo hanno accusato di poca sportività, ma che in realtà la dice lunga sul carattere vincente di questo ragazzo. A 23 anni, potrebbe anche accontentarsi di aspettare il suo momento per dominare (e il ritiro di Hirscher non sembra così lontano), ma invece vuole farlo da subito e battere il suo rivale in pista. Quale occasione migliore se non a PyeongChang, oltretutto guastandogli la festa?

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alessandro.tarallo@oasport.it

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