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Sci Alpino

Sci alpino, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: gli obiettivi dell’Italia gara per gara. Ambizioni importanti per la velocità maschile, Sofia Goggia e Federica Brignone

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Si contano le ore prima dell’inizio delle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Tra le discipline più attese c’è senza dubbio lo sci alpino, che vivrà le sue gare tra lo Jeongseon Alpine Centre, sede delle prove veloci, e lo Yongpyong Resort, dove si svolgeranno quelle tecniche. I migliori sciatori del mondo si sfideranno alla ricerca della gloria olimpica. Andiamo a vedere le ambizioni dell’Italia gara per gara.

Discesa maschile

È la prima gara in programma, quella in cui l’Italia cala già carte importanti. Su tutti Dominik Paris. In stagione si è espresso su ottimi livelli, con una condizione che è cresciuta settimana dopo settimana fino a culminare nella vittoria sulla Stelvio a Bormio. Dominik ha forse un po’ deluso nelle due piste da lui più attese, Wengen e soprattutto Kizbuehel, ma proprio prima della partenza per la Corea ha trovato un grande secondo posto a Garmisch. Ora l’attacco alla vittoria nella gara a cinque cerchi: non sarà facile, perché la concorrenza è tanta, ma Paris può giocare le sue parte, su una pista su cui si è piazzato secondo nella gara di Coppa del Mondo di due anni fa. Ma non è il solo. L’Italia può contare anche su Peter Fill e Christof Innerhofer. Nel primo caso parliamo del due volte vincitore della Coppetta di specialità, che però in questa stagione è ancora a secco di podi in velocità. Diverso il discorso per il secondo, che quest’anno sembra definitivamente tornato ad alti livelli ma al quale fin qui è mancato un pizzico di fortuna. E se dovesse trovarla proprio a PyeongChang? Attenzione, poi, alla voglia di stupire di Emanuele Buzzi, che proprio grazie al rendimento nelle ultime gare (11° a Kitzbuehel) ha strappato la convocazione.

SuperG maschile

Il trio di nomi è sempre quello. Sarà sempre Dominik Paris la punta, quello con più chance di vittoria, per quanto quest’anno abbia trovato gli unici due piazzamenti in top ten a novembre, ad inizio stagione. In questa specialità crescono le possibilità per Christof Innerhofer (campione del mondo nel 2011 e secondo qui due anni fa in CdM): potrebbe essere la sua ultima Olimpiade (anche se lui ha già puntato Pechino) e dopo due anni tormentati a livello fisico l’azzurro può stupire e giocarsi le sue carte, lui che è uno specialista della gara secca. Il trio, poi, è completato dal “solito” Peter Fill, sempre pronto ad inserirsi nella lotta per le posizioni che contano.

Slalom maschile

Sarà difficile salire sul podio ma Stefano Gross e Manfred Moelgg ci proveranno. Complicato sia perché due posti sembrano già assegnati ad Hirscher e Kristoffersen, sia perché entrambi non ci sono ancora riusciti in stagione. Eppure le loro chance le hanno avute, soprattutto il primo, che a Val d’Isere aveva chiuso in testa la prima manche salvo poi finire sesto. Oppure quando a Schladming entrambi non hanno sfruttato il pettorale basso nella prima discesa. Tutto questo, però, appartiene al passato. A PyeongChang si riparte da zero e tutti hanno le stesse possibilità di finire sul podio. Serve la gara della vita e chissà che stavolta non possano essere gli altri a chiudere con il rimpianto e l’occasione persa.

Gigante maschile

Podio complicato anche in gigante. La punta è Luca De Aliprandini. Anche in questo caso la concorrenza è altissima ma l’azzurro arriva alla sua prima Olimpiade nelle migliori condizioni possibili. Soprattutto, sulla scia di due ottimi risultati: prima l’ottavo posto in Alta Badia, poi il quarto ad Adelboden. Serve quella stessa prestazione in Corea, se non meglio. Una performance nelle corde dell’azzurro, che vede davanti a sé la possibilità di raggiungere la definitiva maturazione. Oltre a De Aliprandini, poi, ci proveranno, con chance più basse, Florian Eisath e Manfred Moelgg.

Combinata maschile

Ambizioni importanti per l’Italia. Peter Fill è il vincitore della Coppa di specialità di questa stagione e di conseguenza uno dei principali accreditati per la vittoria a PyeongChang. Uno dei suoi principali rivali, però, ce l’ha in casa, quel Dominik Paris capace di difendersi bene in slalom. Per entrambi, però, sarà fondamentale accumulare vantaggio nella discesa, più nelle loro corde. Discorso diverso per Riccardo Tonetti, per il quale il podio sembra davvero complicato.

 

Discesa femminile

Un solo nome su tutti, quello di Sofia Goggia. La bergamasca, dopo un avvio di stagione poco convincente, è venuta fuori alla grande nelle ultime settimane. Prima la vittoria a Bad Kleinkirchheim, poi quella a Cortina, infine i due secondi posti di Garmisch. Sofia si presenta a PyeongChang (dove ha vinto lo scorso anno in Coppa del Mondo) con la chiara intenzione di stupire, oltretutto da leader della Coppa del Mondo di specialità. Difficile, però, fare una previsione sulla sua gara. La 25enne è abituata al suo atteggiamento da ‘tutto o niente’, sempre al limite: sarà la tattica giusta anche nella gara olimpica? Attenzione, poi, a dare per scontata la medaglia: i Mondiali di St. Moritz sono un ricordo fresco e proprio Sofia aveva denunciato l’elevata pressione negli eventi “one-shot”. Oltre a Goggia, in ogni caso, le ambizioni dell’Italia sono alte. Anche Nadia Fanchini può inserirsi nella lotta per il podio e regalare, chissà, un risultato importante alla sorella Elena, così come Johanna Schnarf.

SuperG femminile

Anche qui non è affatto impensabile vedere l’Italia sul podio, anzi. Sofia Goggia ha vinto lo scorso anno in Coppa del Mondo sulla pista di Jeongseon e in questa stagione è stata due volte in top3. Di conseguenza avrà le sue chance anche in questa disciplina. In SuperG, però, ci sarà anche Federica Brignone, che proprio poche settimane fa ha ritrovato la vittoria in velocità a Bad Kleinkirchheim. L’azzurra può dire la sua, anche in una stagione cominciata male per via della pubalgia, facendo leva sul suo carattere combattivo e competitivo. Ma le punte azzurre saranno diverse anche in superG. Johanna Schnarf, infatti, si presenta in Corea forte del secondo posto di Cortina.

Slalom femminile

In questa specialità sarà invece molto più complicato vedere il tricolore sul podio, ma nulla è impossibile. Chiara Costazza ha trovato proprio ad inizio anno il miglior piazzamento stagionale, il 6° posto a Flachau, una delle poche note positive. È salita sul podio, invece, Irene Curtoni, ma in parallelo. Manuela Moelgg, invece, non è mai riuscita ad entrare nelle dieci quest’anno. Difficile, dunque, immaginare le tre azzurre sul podio. Tutto è possibile, però.

Gigante femminile

Probabilmente la gara in cui c’è più equilibrio e tra le favorite alla vittoria ci sono anche le azzurre. Su tutte Federica Brignone. È la sua specialità, quella in cui riesce ad esprimersi al meglio: ha vinto a Lienz e a Kronplatz, nonostante la febbre è salita sul podio. Un risultato che la dice lunga sull’atteggiamento dell’azzurra. Il problema della pubalgia è alle spalle (non definitivamente, ma va certamente meglio rispetto ad inizio stagione) e lei ce la metterà tutta per raggiungere la medaglia. Lo stesso farà Sofia Goggia, che proprio in questa specialità conquistò il suo unico alloro ai Mondiali di St. Moritz. Ancora, Manuela Moelgg, che ha aperto la stagione con tre podi consecutivi ed infine Marta Bassino, che si è ritrovata proprio in extremis e vuole stupire.

Combinata femminile

Difficile fare previsioni, anche considerando il format della gara. Marta Bassino, però, arriva a PyeongChang forte del secondo posto di Lenzerheide ed allora perché non sognare in grande? Anche Federica Brignone può dire la sua ed inserirsi nella lotta per il podio. Ma tanto dipenderà dalla discesa, in cui sarà importante scendere a tutta per poi limitare i danni in slalom.

Team Event

Gara dalla difficile lettura. È la prima volta che si assegna un oro a squadre alle Olimpiadi. Può succedere di tutto: due uomini e due donne si sfideranno in quattro sfide uno contro uno e passerà la squadra con più vittorie. Tra le pretendenti al titolo anche l’Italia. Curtoni e Costazza garantiscono una certa affidabilità ma i dubbi sono sugli uomini: del quartetto che lo scorso anno si è piazzato quarto alle finali di Aspen, infatti, mancano sia Patrick Thaler che Giuliano Razzoli.

 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Pentaphoto/FISI

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