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Biathlon, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: i favoriti e i pretendenti alle medaglie gara per gara. Possibili sorprese e speranze italiane

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Sabato, con la sprint femminile, si aprirà il programma del biathlon alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Tanti, sia in campo femminile che in campo maschile, i pretendenti alle medaglie. Andiamo a vedere chi sono gli atleti più attesi in vista dei Giochi in Corea del Sud, con tutti i favoriti e gli outsider per le medaglie divisi tra uomini, donne e successivamente le staffette.

UOMINI

Inutile girarci attorno. A PyeongChang ci aspettiamo la stessa sfida che ha caratterizzato tutta la stagione tra Martin Fourcade e Johannes Boe. Il transalpino, che con sei Coppe del Mondo consecutive è già una leggenda della disciplina, non ha punti deboli apparentemente e anche dal punto di vista mentale è solidissimo. La sicurezza con cui affronta le gare è uno dei suoi punti di forza, così come la consapevolezza di essere il più forte. Per la prima volta nelle ultime stagioni, però, ha trovato un avversario all’altezza. Il giovane Boe ha dimostrato di poter essere anche superiore al transalpino sulla gara secca, anche se gli manca qualcosa sulla stagione completa. In Coppa del Mondo, entrambi si sono imposti in tutti i format di gara e alle Olimpiadi saranno i grandi favoriti per sprint, inseguimento, individuale 20 chilometri e mass start. Per le medaglie, invece, sono in tanti. A partire, per esempio, dal tedesco Simon Schempp, che quando riesce a trovare la giusta forma è un cliente molto pericoloso, o il suo connazionale Arnd Peiffer, che nei grandi eventi riesce spesso ad esaltarsi. Lo sloveno Jakov Fak in questa stagione è tornato a livelli altissimi e potrebbe recitare un ruolo da assoluto protagonista specialmente nelle gare su quattro poligoni. I norvegese Tarjei Boe, Emil Hegle Svendsen e non solo sono clienti scomodi in tutte le situazioni. La lista non finirebbe qui, perché le potenziali sorprese non finiscono praticamente mai: basti pensare all’incredibile medaglia d’oro di Lowell Bailey nella 20 chilometri agli scorsi Mondiali, se non impronosticabile quantomeno difficile da indovinare. Per l’Italia, Dominik Windisch e Lukas Hofer sono le migliori carte da medaglia. Veloci sugli sci, hanno bisogno di prove precise al poligono per riuscire ad inserirsi nella lotta per le primissime posizioni: per Windisch la sprint potrebbe essere la migliore occasione con due soli poligoni da affrontare alla morte, mentre Hofer ha la solidità al tiro per giocarsela anche nelle nelle prove su quattro poligoni.

DONNE

In campo femminile la situazione è più incerta, senza due atlete che hanno dominato in maniera netta come successo tra gli uomini. A dicembre, la slovacca Anastasiya Kuzmina sembrava avere un altro passo rispetto alla concorrenza, ma nel mese di gennaio ha perso questa superiorità, magari complice una crescita delle avversarie. A partire da Kaisa Makarainen, che l’ha raggiunta e superata in classifica generale. Entrambe sono molto forti sugli sci e con il passare degli anni sono migliorate in maniera esponenziale al tiro: possono dire la loro in tutte le prove. Kuzmina, inoltre, è due volte campionessa olimpica in carica della sprint dopo i successi di Vancouver 2010 e Sochi 2014. La donna copertina dei Giochi potrebbe essere la tedesca Laura Dahlmeier. Dopo un inizio di stagione difficile caratterizzato dai classici malanni che la colpiscono regolarmente, è in forte crescita e pur non avendo raggiunto il top nel mese di gennaio potrebbe arrivarci a febbraio, proprio nel momento più importante della stagione. Sulla carta, potrebbe avere qualcosa in più di tutte, ma le variabili sono tante. Altri nomi molto interessanti sono quelli di Justine Braisaz e Denise Herrmann, con quest’ultima pericolosa specialmente nelle sprint date le ottime doti da fondista, mentre con 20 bersagli da colpire talvolta tende ad andare in difficoltà. Dominatrice quattro anni fa, la bielorussa Darya Domracheva si presenta a PyeongChang da outsider di lusso. In stagione ha raccolto già due vittorie e quattro podi, ma soprattutto ad Anterselva non è mai uscita dalle prime quattro, dato che fa bene sperare. Quattro podi anche per l’azzurra Dorothea Wierer, che ha messo a referto anche una vittoria. L’altoatesina partirà per conquistare medaglia in tutte le prove, perché ne ha il potenziale. Anche lei ha iniziato la stagione con diversi malanni che l’hanno rallentata, ma non si è mai fermata e nel mese di gennaio è cresciuta in maniera importante. PyeongChang potrebbe davvero rappresentare il bivio della sua carriera. Tra le altre, Lisa Vittozzi ha dimostrato di avere un livello simile sugli sci e sa sparare bene. Mettendo assieme tutte le fasi di gara, anche lei può rientrare nella corsa al podio.

STAFFETTE

Le prove a squadre sono spesso incerte, ma considerando gli otto poligoni spesso e volentieri i più forti emergono, salvo disastri. Tra gli uomini si prevede l’ennesimo duello tra Martin Fourcade e Johannes Boe, che prenderà le sembianze di un Francia-Norvegia, che tutto sommato sembrano avere i due quartetti più solidi, di fatto senza punti deboli. Competitiva, come da tradizione, anche la Germania, pur senza brillare particolarmente in stagione. Altre nazionali interessanti sono l’Austria e la Svezia, che quest’anno è andata fortissimo sia in campo maschile che in campo femminile. Ritrovato Giuseppe Montello, la squadra azzurra può senza dubbio puntare ad un piazzamento di prestigio, magari anche tra le migliori 5. Approfittando di qualche passo falso, potrebbe anche ambire al podio. Podio che sarà senza dubbio il target di riferimento della squadra femminile, sulla carta molto competitiva con Runggaldier, Vittozzi, Sanfilippo e Wierer. Favori del pronostico, in questo caso, sulla squadra tedesca, seguita a breve distanza dalla Francia che però ha comunque qualcosa in meno. Grazie alla storica precisione al tiro, anche l’Ucraina può entrare nella lotta per le prime posizioni, mentre altre squadre (Repubblica ceca, Norvegia e Svezia) sono da valutare. Per quanto riguarda la mista invece, nell’unico precedente stagionale Norvegia, Italia e Germania hanno chiuso in poco più di 5”, a sottolineare il grande equilibrio che si è vissuto per tutta la gara. Le squadre, in vista delle Olimpiadi, potrebbero cambiare, ma è davvero difficile fare un pronostico, anche considerando che nell’occasione Oestersund la Francia non aveva schierato Martin Fourcade, mentre per fare un esempio Lukas Hofer aveva compiuto un giro di penalità in terza frazione quando altrimenti gli azzurri avrebbero potuto ottenere un risultato ancora migliore rispetto al secondo posto ottenuto a fine novembre.





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gianluca.santo@oasport.it

Foto: Foto: By Andreaze (Own work) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons

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