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Tennis, Australian Open 2018: sconfitta amara per Paolo Lorenzi. L’azzurro superato in cinque set da Dzumhur

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Tanta amarezza nella sconfitta al primo turno degli Australian Open per Paolo Lorenzi. L’azzurro è stato sconfitto con il punteggio di 6-3 6-2 6-7 2-6 4-6 dal bosniaco Damir Dzumhur (n.30 del ranking) in 3 ore e 49 minuti di gioco. Il senese avanti di due set non è riuscito a gestire il vantaggio dovendo inchinarsi all’avversario, superiore soprattutto da un punto di vista fisico.

Nel primo set il ritmo tenuto da Lorenzi è ottimo. Soprattutto con il rovescio incrociato l’italiano crea tanti problemi al rivale ed è proprio grazie a questo colpo che il n.44 del mondo fa suo il break nel sesto game piegando con facilità la resistenza di Dzumhur. Paolo, sorretto anche da una prima di servizio estremamente profonda, vola sul 6-3

Nel secondo set, sulla scia del parziale vinto precedentemente, l’azzurro strappa nuovamente la battuta al bosniaco, molto nervoso in campo e spesso in polemica con l’arbitro. Nel quarto game, il senese è costretto a salvare una palla break ma grazie ad un ace ben assestato annulla (saranno 18 al termine del confronto). Altra chance di controbreak per il 25enne di Sarajevo nel sesto game ma Paolo, facendo appello sempre al fondamentale del servizio, si salva ancora una volta. Ironia della sorte è il giocatore nostrano ad ottenere il break nel gioco successivo e ad involarsi sul 6-2

Nel terzo set, Lorenzi inizia a risentire un po’ della fatica e Dzumhur ne approfitta prontamente andando subito avanti 2-0. L’italiano però ha uno scatto d’orgoglio e nel settimo game, dopo aver annullato una palla break nel gioco precedente, pareggia i conti con il rivale. Si gioca punta a punto e l’epilogo nel tie-break è inevitabile. Il tennista del Bel Paese, però, manca di lucidità sbagliando colpi, in apparenza, facili e praticamente consegnando su un piatto d’argento il parziale al bosniaco.

Nel quarto set, dopo uno scambio di break nel 3° e 4° game, Paolino è molto più macchinoso facendo fatica a trovare il campo. E’ abile, in questo senso, il n.30 ATP a prolungare gli scambi e portare all’errore il proprio avversario. Arrivano infatti due break che permettono a Damir di pareggiare il computo delle frazioni ottenute.

Nel quinto e decisivo set, l’azzurro può solo difendersi al cospetto di uno Dzumhur con più birra in corpo. L’inevitabile break si tramuta in realtà nel nono game consentendo al n.30 del ranking di chiudere il match.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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