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Sci alpino, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: gli assi da medaglia. Un pokerissimo di fenomeni pronti a prendersi la gloria

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Il countdown verso il 9 febbraio, data di inizio delle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 corre veloce. Mancano ancora diverse tappe nella Coppa del Mondo di sci alpino, ma all’orizzonte già si vedono le nevi coreane. L’appuntamento è segnato con un cerchio rosso sul calendario di molti atleti, decisi a raggiungere l’alloro olimpico, ovvero la consacrazione definitiva per la propria carriera, l’ingresso nell’Olimpo. La stagione di sci alpino ha fatto emergere cinque nomi su tutti: gli assi da medaglia.

AKSEL LUND SVINDAL

Molti lo davano per finito e non avevano tutti i torti. Prima l’infortunio al tendine d’Achille nel 2014, poi la rottura del crociato anteriore del ginocchio destro ad inizio 2016, infine un anno dopo è stato il menisco dello stesso ginocchio a cedere. Tre stop lunghi, che potevano fermare chiunque. Non Svindal. Il norvegese, 35enne, quest’anno è rientrato di forza nel Circo Bianco: due vittorie in discesa e cinque podi su cinque nella specialità. Aksel Lund sembra essere tornato quello di qualche anno fa, dominante, potente, capace di scendere a tutta, anche senza essere perfetto nelle traiettorie ma generando tanta velocità, vincendo. A PyeongChang, Svindal andrà per la consacrazione definitiva a leggenda dello sci alpino. Alla sua bacheca non manca niente: 34 vittorie in Coppa del Mondo con 74 podi, 2 Coppe di Cristallo, 9 Coppe di specialità (manca solo quella di slalom), 8 medaglie mondiali (5 ori, 1 argento, 2 bronzi) e 3 olimpiche (1 oro, 1 argento, 1 bronzo, tutte a Vancouver). Tornare sul podio alle Olimpiadi, dopo quattro anni a dir poco travagliati, sarebbe la ciliegina sulla torta ideale per la carriera di Svindal, principale favorito per le discipline veloci.

KJETIL JANSRUD

La velocità a PyeongChang sembra un affare tutto norvegese. L’altro favorito porta il nome di Kjetil Jansrud. Anche grazie agli infortuni del suo collega, il 32enne di Stavanger si è eretto a principale protagonista delle prove veloci negli ultimi anni, non solo in casa Norvegia ma anche in Coppa del Mondo. Jansrud ha lottato per la Coppa di Cristallo nel 2015 e nel 2017 (secondo), vincendo tre Coppe di specialità (1 in discesa, 2 in superG; solo Peter Fill è riuscito a competere con lui negli ultimi anni). In questa stagione, però, Svindal è tornato alla grande per riprendersi il suo scettro, rompendo le uova nel paniere del connazionale. Kjetil ha infatti ottenuto “solo” cinque podi fin qui, con una sola vittoria in superG, disciplina in cui è primo in classifica di specialità. A PyeongChang, però, sarà da tenere in considerazione per il successo. Jansrud sa come si fa: a Vancouver vinse l’argento in gigante, mentre a Sochi trionfò in superG e fu terzo in discesa. Un bottino che il norvegese proverà a rinforzare, anche per cambiare volto alla sua stagione. Guai a sottovalutare la sua fame.

MARCEL HIRSCHER

Il cannibale. Soprannome quanto mai azzeccato quest’anno: 8 vittorie (5 in slalom, 3 in gigante) e 10 podi, per un totale di 53 successi totali in Coppa del Mondo (a -1 da Hermann Maier). Hirscher è lanciatissimo verso la settima Coppa di Cristallo consecutiva, ritoccando un record che già gli appartiene. Una bacheca sconfinata che comprende anche 8 Coppe di specialità (4 in slalom, 4 in gigante), più 9 medaglie mondiali (6 ori e 3 argenti). Tra tutti questi allori, però, c’è un vuoto: Hirscher non ha ancora vinto un oro olimpico. A Vancouver finì ai piedi del podio in entrambe le gare, stessa cosa a Sochi in gigante. In slalom, invece, riuscì a conquistare “solo” l’argento, alle spalle di Mario Matt: non abbastanza per un vincente come Marcel. L’obiettivo dell’austriaco è dunque quello di rimediare a tale mancanza a PyeongChang. La stagione non era cominciata nel migliore dei modi, con quella frattura al malleolo patita nel mese di agosto. Un problema che aveva fatto sorgere dubbi prima sulla sua presenza alle Olimpiadi, poi sulla sua stagione. Molti pensavano che avrebbe sacrificato la Coppa del Mondo per concentrarsi esclusivamente sulle gare a cinque cerchi. Macché. Da novembre in poi, una volta rientrato nel Circo Bianco, Hirscher ha letteralmente dominato, dando l’impressione che ogni volta si gareggi per il secondo posto. Il principale favorito per le medaglie di slalom e gigante non può che essere lui.

ALEXIS PINTURAULT

Uno dei pochi a battere Hirscher quest’anno è stato Alexis Pinturault, e già questo basterebbe a considerarlo in lizza per la vittoria a PyeongChang. È successo nel gigante di Val d’Isere, una delle due gare vinte dal francese oltre alla combinata di Bormio. Dopo le ultime due stagioni a dir poco esaltanti (10 vittorie e 2 Coppe di combinata), ci si aspettava quel salto di qualità utile a competere per la classifica generale. Pinturault, invece, sembra essersi concentrato proprio sull’appuntamento olimpico, a tal punto da sacrificare anche la terza Coppa di specialità consecutiva. Dopo un avvio di stagione balbettante, il transalpino ha cambiato passo, con una condizione cresciuta visibilmente, diventando competitivo anche in slalom oltre che in gigante. Nella sua bacheca c’è già una medaglia olimpica (bronzo a Sochi in gigante), oltre a due iridate (1 oro e 1 bronzo): a PyeongChang Pinturault cercherà di fare bottino pieno.

HENRIK KRISTOFFERSEN

Chiudiamo questa rassegna con lui. A soli 23 anni è già protagonista da diversi anni del Circo Bianco, uno dei pochi ad aver impensierito Hirscher nelle ultime stagioni. 15 vittorie e 40 podi in Coppa del Mondo, Kristoffersen si è piazzato al secondo posto della classifica generale nel 2016, vincendo la Coppa di specialità dello slalom. La sua è una stagione ampiamente positiva, se non fosse per la presenza di Hirscher: il nativo di Lørenskog, infatti, è salito per 10 volte sul podio quest’anno, ma senza mai vincere, piazzandosi 7 volte secondo e 3 terzo. Un trend che ha generato tanta frustrazione nel norvegese, come dimostra la rabbia mostrata dopo la fine dello slalom di Zagabria. Una collera mista ad impotenza di fronte alla forza del suo rivale. A PyeongChang, però, Kristoffersen darà tutto, come sempre, trasformerà la rabbia in forza, provando a prendersi la medaglia del valore più pregiato, quella che a Sochi gli sfuggì (bronzo in slalom).

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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