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Giro d’Italia 2018, polemica sulle 4 wild card. Il no a Damiano Cunego, spiegate le scelte per la Corsa Rosa

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Come ogni anno la scelta della 4 wild card per il Giro d’Italia ha fatto discutere. Ieri RCS Sport, società organizzatrice dell’evento, ha reso note le 4 squadre invitate alla Corsa Rosa che si aggiungeranno alle 18 formazioni World Tour. Spicca ovviamente l’assenza della Nippo Vini Fantini di Damiano Cunego che aveva invocato di poter partecipare al Giro d’Italia per l’ultima volta in carriera visto che si ritirerà a fine stagione. Niente da fare: il Piccolo Principe dovrà guardare la corsa in televisione e contemporaneamente parteciperà al Giro del Giappone, una scelta di ripiego.

Sulle colonne della Gazzetta dello Sport vengono spiegati i motivi per cui sono state fatte queste scelte.

ANDRONI-SIDERMEC partecipa praticamente di diritto in quanto ha vinto la Ciclismo Cup (ex Coppa Italia) e, per l’accordo tra Fci e RCS Sport, la wild card è automatica. “In ogni caso la migliore delle nostre Professional con 25 vittorie, 100 podi e il quinto posto nella classifica a squadre vinta dalla francese Cofidis“.

ISRAEL ACADEMY “ha seguito la scelta della Grande Partenza da Gerusalemme con una buona campagna acquisti (Sbaragli, Hermans, Plaza) e schiererà l’eritreo Andemerskel, esule rifugiato per anni in Svizzera“.

BARDIANI-CSF. La squadra della famiglia Reberberi era incappata in una doppia positività alla vigilia del Giro 2017 ma “ha pagato con un mese di sospensione e si è rinforzata con acquisti di spessore. E sul discorso etico dobbiamo intenderci: se una squadra ha il via libera dall’UCI per correre, è giusto che sia presa in considerazione“.

WILIER-SELLE ITALIA ha invece “un progetto di giovani, come Mareczko (da tre stagioni l’italiano più vincente) sotto la guida di Pozzato“.





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